Italia delle Regioni

Un’alleanza strategica tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche ed i Comuni dell’Anci in vista delle sfide dell‘attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dalla transizione energetica ai temi ambientali più urgenti come l’adattamento climatico, le bonifiche, il dissesto idrogeologico e la gestione delle acque, dall’inclusione alle infrastrutture sociali, dall’innovazione alle tecnologie applicate ai settori strategici, come la sanità e la digitalizzazione: sono questi alcuni dei campi su cui si svilupperà la collaborazione tra il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) sancita da un accordo firmato dai rispettivi presidenti, Maria Chiara Carrozza e Antonio Decaro.

L’intesa è finalizzata a rafforzare le attività che Anci porta avanti verso e con i territori e a consolidare la cultura della ricerca, sulla base della competenza scientifica e tecnica a livello internazionale del Cnr. Molte delle misure e degli obiettivi che impegnano i Comuni sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) richiedono, affinché l’attuazione sia efficace, profili di expertise estremamente verticali, metodi di approccio nuovi e organizzazione/partenariati che coinvolgano Distretti tecnologici, produttivi, industriali, università e aggregazioni di imprese di qualità.

La collaborazione vede un insieme molto ampio di ambiti potenziali di approfondimento, tutti di primo piano nell’agenda nazionale ed europea. Nei prossimi mesi, tramite atti specifici e un Comitato tecnico scientifico con gruppo di lavoro dedicato, si perimetrerà un primo set di azioni comuni da sviluppare.

“L’irripetibile occasione offerta all’Italia con il PNRR – ha commentato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro – non richiede da parte degli Enti locali solo una adeguata capacità finanziaria e amministrativa, ma anche un elevato tasso di qualità dei progetti, in particolare di quelli che nelle nostre intenzioni devono far fare all’Italia un salto di qualità nei settori strategici delle infrastrutture digitali, della tutela del territorio, dell’ammodernamento dei servizi sanitari. Per questo è decisiva la piena collaborazione con il meglio che il Paese può offrire in termini di competenza e di esperienza scientifica, tecnica e tecnologica”.

“Inserire i numerosi risultati della ricerca nelle progettualità proposte dalle Amministrazioni Comunali può contribuire a cambiare volto al Paese, con realizzazioni capaci di accelerare la transizione ecologica e digitale e di offrire un miglioramento della qualità della vita. Una spinta all’innovazione nei nostri territori, a una maggiore attrattività turistica e di investimenti e a una crescita nella capacità di competere in ambito internazionale”, conclude la Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza.

Le regioni italiane intervengono in favore delle aziende agricole colpite dalla guerra in Ucraina e dai maggiori costi dell’energia, per cui servono più liquidità e regole certe. Le Regioni hanno fatto delle proposte in tal senso al Governo”, dichiara Federico Caner, coordinatore della commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni.

“Soprattutto l’Unione europea deve modificare alcune condizioni, come il tetto massimo per gli aiuti di Stato, che sostenga le imprese sui maggior costi di carburanti, mangimi e fertilizzanti. Servono modifiche alla Politica Agricola Comunitaria e al PSN 23-27, spostando temporalmente gli obiettivi al fine di superare la crisi incrementando la produttività agricola. In tal senso servono anche maggiori superfici per coltivare mais, grano, soia e girasole, cercando di limitare i danni alla nostra produzione agroalimentare d’eccellenza e alla zootecnia. È ritenuta urgente la disapplicazione delle superfici a riposo e degli obblighi di diversificazione culturale. Fondamentale la deroga alla disciplina degli aiuti di Stato. Pertanto, si ritiene necessario che il quadro temporaneo per le misure legate alla pandemia sia prorogato a dopo il 2023 e che se ne preveda uno specifico per il settore agricolo e agroalimentare. Sono necessari provvedimenti nazionali immediati per favorire la liquidità delle imprese e sui costi energetici, come la riduzione delle accise sul carburante e dell’Iva. Sono inoltre indispensabili misure di sostegno a determinate produzioni agricole, prevedendo una maggiore attenzione alle culture cerealicole e industriali destinate all’alimentazione umana e zootecnica”.

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