Mole Antonelliana e Museo del Cinema

Come tutte le grandi città, anche Torino ha il suo simbolo, nel suo caso l’icona che la identifica nel sentire comune è la Mole Antonelliana. Una visita che non può essere disgiunta dall’acquisto di un biglietto unico che permette di godersi la meraviglia architettonica dell’ottocentesca opera di Alessandro Antonelli. La visita ti porta con l’ascensore in cima alla Mole, da dove è possibile circolare intorno alla cupola e ammirare la capitale sabauda a 360°; una vera meraviglia che riempie gli occhi la vista di Torino dall’alto che ripaga il tempo impegnato a fare la fila per salire.

1.800.000 le opere conservate, in molti casi pezzi unici al mondo: le sue collezioni raccolgono 950.000 fotografie, 530.000 manifesti e materiali pubblicitari, 8.900 gadget e memorabilia cinematografiche, 8.950 apparecchi e 10.850 manufatti artistici, 37.000 film muti e sonori, 42.000 volumi, oltre 138.000 fascicoli e riviste, 250.000 ritagli stampa, 1.350 partiture musicali, 15.000 fascicoli d’archivio, 37.700 titoli nella videoteca e 4.800 registrazioni sonore cinematografiche. A questi numeri vanno aggiunti tre eventi di risonanza internazionale, Torino Film Festival, Festival CinemAmbiente e Lovers Film Festival, oltre al TorinoFilmLab, il laboratorio che sostiene talenti di tutto il mondo attraverso programmi di formazione e sviluppo, a supporto della produzione e della distribuzione.

Tutto questo è il Museo Nazionale del Cinema? Assolutamente no! I freddi numeri restituiscono solo l’informazione di quanto è vasto il patrimonio conservato in questo contenitore culturale intitolato alla storica Maria Adriana Prolo, ma non può trasmettere l’emozione che si prova nel muoversi all’interno della bellissima struttura che l’ospita. Cosa è il cinema? Sogno, calore, sentimento, storia, brividi, tutto questo esplode nei visitatori che si recano in visita. Partendo dalla storia che insegnano a scuola, dove si fa la prima conoscenza con i fratelli Auguste Marie Louis Nicolas Lumière e Louis Jean Lumière, si inizia un viaggio nel mondo dei sogni seguendo un percorso a chiocciola (per restare in tema cinema). La prima parte è dedicata alla meccanica di proiezione, dalle seminali progressioni di forme e ombre all’epoca moderna, l’interesse suscitato è incredibile, tantissimi i macchinari esposti, è presente veramente la storia del cinema.

Esaurito il settore più pragmatico, si entra nel sogno, realtà o finzione? Il Museo si snoda verso l’alto mostrando le locandine dei film più famosi, costumi e maschere di scena, da Batman a Hulk, scene epiche, momenti indimenticabili. Un tema che viene ripreso a piano terra dove si passa in stanze dove vengono riprodotte scene che hanno fatto la storia del cinema e avvinto milioni di spettatori in tutto il mondo. Altra sezione al piano alto è dedicata a un altro elemento imprescindibile della storia del cinema, i “paparazzi”, a fianco di bellissime foto “ufficiali”, posati immortali, troviamo risse tra attori e “ladri di scatti”.

Terminato l’excursus dei vari piani, si può semplicemente passeggiare al piano terra, ammirando e rendendo omaggio all’imponente statua del Dio Moloch usata nel film Cabiria del 1914, lasciando che lo sguardo si perda verso l’alto, perdendosi un’ultima volta a guardare la cupola dall’interno e lo scintillante mondo di celluloide che lo riempie.

[NdR – Si ringrazia l’Ufficio Stampa del Museo del Cinema per la gentile disponibilità]

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