Italia delle Regioni

L’edizione n. 38 dell’Assemblea Anci  svoltasi a Parma dal 9 all’11 novembre scorso, la prima di ‘quasi normalità’ dopo due anni di pandemia, registra numeri da record. I padiglioni della Fiera hanno visto oltre 12.000 presenze tra sindaci, amministratori e ospiti, più di 200 stand per una superficie espositiva di circa 16.000 metri quadrati, con otto sale collaterali che hanno ospitato 50 convegni a latere e workshop tematici.

All’appuntamento Anci hanno partecipato le più alte cariche dello Stato (in apertura dei lavori il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Senato Elisabetta Casellati, in chiusura il presidente della Camera Roberto Fico e quello del Consiglio Mario Draghi), 47 sindaci e undici ministri intervenuti nelle diverse sessioni della plenaria.

Importanti anche i numeri della comunicazione: 160 giornalisti accreditati, sedici ore di diretta streaming e Facebook dei lavori con 30 mila persone raggiunte e 40 mila visualizzazioni; sul versante social, sono 600 i tweet e retweet, che hanno portato nella giornata inaugurale l’hashtag #Anci2021 nei trend topic di twitter.

Parma, dall’esperienza europea di URBACT, UIA e Agenda urbana europea alla programmazione 2021-2027, un centinaio tra Sindaci, amministratori, funzionari delle Città italiane hanno preso parte questa mattina a Parma al terzo incontro annuale della Rete italiana delle Città URBACT, Urban Innovative Actions e Agenda urbana per l’UE per fare il punto sulla programmazione 2014-2021 e confrontarsi sulle nuove opportunità di finanziamento di quella 2021-2027 per lo sviluppo urbano sostenibile.

L’incontro, che è stato organizzato a latere dell’Assemblea annuale dell’ANCI, è stato il primo momento di confronto e presentazione dei principali temi e strumenti offerti da URBACT, UIA e Agenda urbana per l’UE per la prossima programmazione e delle possibili connessioni con altri programmi di cooperazione transnazionale e della programmazione mainstream.

Dopo i saluti e il racconto dell’esperienza della città ospitante da parte dell’Assessore alle Politiche di Sostenibilità Ambientale della città ospitante, Tiziana Benussi, Paolo Testa, capo area studi, ricerche e politiche di coesione di ANCI, e Simone d’Antonio del National URBACT Point, hanno messo in rilievo come per ANCI i programmi europei di innovazione urbana abbiano una funzione fondamentale per l’innovatività delle città. “Governare insieme ai cittadini e alle loro rappresentanze, attraverso quelli che vengono chiamati “gruppi locali urbani” non è nemmeno più un metodo, ma una necessità” ha dichiarato Testa.

Il coinvolgimento degli attori locali è molto grande. “Stiamo parlando, nel caso di URBACT III, di mille attori coinvolti” è uno dei principali dati che emerge dall’intervento di Sofia Montalbano del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. “In piena pandemia – ha aggiunto Montalbano – abbiamo gettato le basi per la nuova programmazione, partendo dalla Carta di Lipsia che mira a creare città giuste, verdi, produttive e tecnologiche”.

“L’esperienza e il metodo di URBACT si sono rivelati fondamentali per il PON METRO” ha dichiarato Giorgio Martini dell’Agenzia per la Coesione territoriale, che ha aggiunto “Prevediamo nella nuova programmazione l’introduzione di un’attività dedicata al capacity building per il rafforzamento delle reti delle città piccole e medie”.

Lavorare sul microclima, sui boschi urbani, sulla mobilità sostenibile, sulla transizione energetica, sulla digitalizzazione, l’inclusività, sulle comunità digitali sono alcuni dei temi su cui le città intendono lavorare nella programmazione 2020-2021, emersi nella fase finale della mattinata di lavoro.

Nel pomeriggio una cinquantina di partecipanti hanno preso parte alla visita studio nei luoghi di Parma al centro dei quattro progetti URBACT a cui la città ha partecipato nell’attuale edizione del programma. Dal Parco Ducale alle strade di Oltretorrente e del centro storico, sono numerosi gli spazi pubblici interessati da progetti che hanno riguardato la gestione delle infrastrutture di mobilità e della logistica sostenibile delle merci, la sicurezza urbana e l’attrazione dei talenti internazionali.

Dall’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi: un incentivo all’impegno per gli enti territoriali: “Per l’Italia una nuova fase con i suoi 8.000 Comuni protagonisti”. “Voglio portare a voi sindaci il ringraziamento del Governo per il lavoro svolto nei mesi difficili della pandemia. Una manifestazione del successo a cui può portare una reciproca fiducia. I sindaci rappresentano l’Unità d’Italia. Grazie per la vostra passione disinteressata”. Questo l’incipit dell’intervento di chiusura della XXXVIII Assemblea annuale tenuto dal Presidente del Consiglio dei Ministri a Parma in cui ricorda che i Comuni e Città Metropolitane dovranno amministrare quasi 50 miliardi di euro come soggetti attuatori del PNRR.

“Oggi si apre una nuova fase per l’Italia e per i suoi quasi 8.000 Comuni. Un’occasione di sviluppo, progettazione, idee, che dobbiamo essere pronti a cogliere per i nostri cittadini e per le generazioni future” – precisa il Presidente – ” Dalla transizione digitale a quella ecologica; dagli investimenti nella cultura all’edilizia pubblica; dagli asili nido al sostegno agli anziani più vulnerabili; Il futuro dell’Italia passa dai Comuni e voi oggi protagonisti. I Comuni sono i luoghi in cui i cittadini incontrano la politica e la pubblica amministrazione. Voi Sindaci rappresentate l’unità dell’Italia”.

Il Presidente del Consiglio nel suo intervento ha illustrato ai Sindaci i contenuti della manovra economica approdata in Parlamento “Nella legge di bilancio stanziamo 1,4 miliardi fino al 2029 per la messa in sicurezza di ponti e viadotti e aumentiamo di 2,7 miliardi i fondi per la manutenzione delle scuole fino al 2036 – spiega Draghi – Destiniamo 2 miliardi di euro fino al 2030 per consentire alle Province e alle Città Metropolitane di svolgere le loro funzioni fondamentali. Aiutiamo i piccoli Comuni in particolare difficoltà economica. Istituiamo un apposito Fondo per sostenere e valorizzare i territori montani con una dotazione di 200 milioni di euro all’anno. Comuni e Città Metropolitane dovranno amministrare quasi 50 miliardi di euro come soggetti attuatori del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza”.

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