Modalità aereo (Film, 2019)

Diego Gardini (Ruffini) è un famoso produttore di vini, ha ereditato la sua fortuna dal padre, ama la bella vita e le donne, non si cura del figlio e di una moglie dalla quale è separato, vive in alberghi a cinque stelle, si comporta da egoista presuntuoso e arrogante nei confronti del prossimo. A Fiumicino sta per imbarcarsi su un volo diretto a Sydney, ma dimentica il suo smartphone nel bagno, dopo aver litigato con due inservienti – Ivano (Petrolo) e Sabino (Abbrescia) – e averli fatti licenziare dalla compagnia. La commedia parte da questo assunto surreale che va accettato: un imprenditore non possiede un telefono di riserva, non ha salvato i dati, non può bloccare il cellulare perduto. Ivano e Sabino si vendicheranno di brutto. Non vado oltre con la trama perché i colpi di scena sono numerosi e imprevisti, fino alla conclusione (molto moralistica) che non tutti i mali vengono per nuocere.

Sette settimane di riprese per questo film di Fausto Brizzi tra l’Italia (Roma) e i Paesi Bassi per inventare una finta Australia costruita su fondali e una fotografia televisiva così anonima da far rimpiangere la peggior fiction televisiva. Sceneggiatura risibile, piena zeppa di incongruenze e di situazioni irreali, basata su un soggetto confuso, pasticciato, insulso, retorico, che non fa né ridere né pensare, mentre avrebbe la pretesa di centrare entrambi gli obiettivi.

Lillo Petrolo è bravissimo, nonostante la pochezza del film, tra le poche note liete insieme a un diligente Dino Abbrescia, compare di misfatto, e a una Caterina Guzzanti, divertente moglie insoddisfatta. Paolo Ruffini recita come sa fare e come crede che sia giusto interpretare i personaggi, con tono caricaturale, del tutto sopra le righe, imprimendo una nota caratteristica da attore, un ben preciso stile. Può essere certo che è identificabile. Difficile trovare interpreti così imbarazzanti, basti pensare alle lunghe sequenze in aereo, alla paradossale storia d’amore con Violante Placido (bella hostess del volo Roma-Sidney), alle espressioni da cartone animato sfoggiate a ripetizione. Tra l’altro è anche responsabile (in parte) di soggetto e sceneggiatura, non certo ispirati alla scrittura di Age e Scarpelli, neppure a Scola e Maccari, tanto meno Castellano e Pipolo. Fausto Brizzi fa dimenticare le cose buone del passato – penso a film come Notte prima degli esami – per dedicarsi a una nuova variante peggiorativa del television-movie: il trash-movie.

Troviamo altri pregi al film. Modalità aereo cita il musicarello nella scena finale, con Lillo che canta In ginocchio da te davanti alla finestra della moglie, riporta in auge la musica anni Ottanta con Boys Boys di Sabrina Salerno, cantata e ballata dalla soubrette insieme a un infaticabile Lillo. Non altro. Commedia indefinibile, tra le peggiori del cinema italiano contemporaneo, farsa squinternata che non ha il coraggio di compiere la scelta grottesca e surreale (sarebbe servito Greg, forse), mero prodotto televisivo. Solo se non avete di meglio da fare.

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Regia: Fausto Brizzi. Soggetto e Sceneggiatura: Fausto Brizzi, Paolo Ruffini, Herbert Simone Paragnani. Fotografia. Marcello Montarsi. Montaggio: Luciana Pandolfelli. Musiche: Bruno Zambrini. Scenografia: Maria Stilde Ambruzzi. Costumi: Elena Minesso.  Produttore: Luca Barbareschi. Case di Produzione. Rai Cinema, Eliseo Cinema. Distribuzione: 01 Distribution. Durata: 100’. Genere: Commedia. Interpreti: Lillo Petrolo (Ivano De Sanctis), Paolo Ruffini (Diego Gardini), Violante Placido (Linda), Dino Abbrescia (Sabino Lorusso), Caterina Guzzanti (Maria), Sabrina Salerno (se stessa), Luca Vecchi (Lorenzo Moretti), Veronika Logan (Veronica Bartolini), Christian Monaldi (Luca Gardini), Maurizio Lops (zio di Maria), Massimiliano Vado (Ad Fcd).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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