The Conjuring – Per ordine del diavolo (Film, 2021)

The Conjuring 3 si può apprezzare anche senza aver visto i precedenti capitoli delle avventure dei demonologi Ed e Lorraine Warren, veri e propri indagatori dell’incubo, ma si gusta meglio conoscendo almeno The Conjuring – Il caso Enfield (2016). Pare che si tratti di storie vere, così almeno documentano regista e sceneggiatore, di fatto puro cinema esorcistico come si faceva una volta, con un pizzico di satanismo esoterico per renderlo attuale, ma la madre di tutte queste pellicole resta L’esorcista (1973) di William Friedkin.

The Conjuring di Michael Chaves rispetta tutti gli stereotipi del cinema horror, fa persino paura, gode di meccanismi di tensione perfetti, pure se a volte esagera (come diceva Argento, esagerando si finisce per far ridere) e spinge l’acceleratore del thriller su binari sin troppo estremi. La storia non va raccontata perché i colpi di scena sono alla base del film, basti sapere che i nostri detective del mistero sono chiamati a provare la non colpevolezza di un ragazzo che avrebbe commesso un omicidio perché in preda a possessione demoniaca. Gli ingredienti base di un horror esorcistico ci sono tutti, persino preti che hanno lasciato i voti, figlie non riconosciute che vivono in cantine oscure, altari demoniaci, maledizioni a base di pupazzi stile satanico. Le sequenze ad alta tensione si sprecano, il film è basato su una sceneggiatura adrenalinica che non lascia un istante di distrazione allo spettatore, coinvolto in prima persona nella caccia al demone da soggettive e veloci carrelli. Frequente la tecnica del flashback onirico con la protagonista medium che si ritrova all’interno di un barbaro eccidio commesso e viene coinvolta nei fatti del passato rischiando la vita in prima persona.

La dinamica horror viene resa ancora più interessante da un’intensa storia d’amore che lega Ed e Lorraine Warren, in fondo la sola cosa che salva la coppia dalla sconfitta, come per dire che l’amore è capace di superare ogni ostacolo, persino una possessione demoniaca. The Conjuring non dice niente di nuovo rispetto agli esorcistici del passato (negli anni Settanta ne uscirono a decine) ma resta un buon horror, confezionato a dovere, nel pieno rispetto delle regole, soprattutto non prende in giro lo spettatore con l’abusato meccanismo della macchina da presa che sembra riprendere una realtà preconfezionata. Da vedere.

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Regia: Michael Chaves. Soggetto e Sceneggiatura: James Wan, David Leslie, Johnson McGoldrick. Fotografia: Michael Burgess. Montaggio: Peter Gvozdas, Christian Wagner. Effetti Spèeciali: Wayne Rowe. Musiche: Joseph Bishara. Scenografia: Lisa Son. Costumi: Leah Butler. Trucco: Eleanor Sabaduquia. Produttore: James Wan, Peter Safran. Casa di Produzione: New Line Cinema, The Safran Company, Atomic Monster Productions. Distribuzione (Italia): Warner Bros. Titolo Originale: The Conjuring: The Devil Made Me Do It. Lingua Originale: Inglese. Paese di Produzione: USA, 2021. Durata: 112’. Genere: Horror. Interpreti: Vera Farmiga (Lorraine Warren), Patrick Wilson (Ed Warren), Ruairi O’Connor (Arne Cheyenne Johnson), Sarah Catherine Hook (Debbie Glatzel), John Noble (Padre Kastner), Juliasn Hilliard (David Glatzel), Charlene Amoia (Judy Glatzel), Paul Wilson (Carl Glatzel), Sterling Jerins (Judy Warren), Shannon Kook (Drew Thomas), Steve Coulter (Padre Gordon), Ronnie Gene Blevins (Bruno Sauls).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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