Un sacchetto di biglie (Film, 2017)

Un film interessante su un tema molto sfruttato (mai troppo, comunque!) come quello della persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti, girato con straordinaria bravura, montato come un lungo flashback del piccolo protagonista che alla fine della guerra fa ritorno a casa. Tutto nasce dal romanzo verità di Jacques Joffo, già pellicola nel 1975 per la regia di Jacques Doillon, adesso remake d’autore di Christian Duguay.

Siamo a Parigi nel 1943, la Francia è divisa tra Resistenza e Collaborazionisti, il governo di Vichy guidato dal maresciallo Petain terrorizza la popolazione insieme all’invasore tedesco. Comincia la persecuzione degli ebrei, il parrucchiere Joseph Joffo decide di scappare da Parigi insieme alla moglie, ma prima fa allontanare i figli che superano diverse situazioni problematiche e rischiano più volte di essere giustiziati. Finale abbastanza lieto (ma non troppo) con una sequenza strappalacrime priva di parole ma ebbra di sentimento che vede il figlio più piccolo sfogare un dolore a lungo trattenuto.

Pellicola bellica di impostazione drammatica, film on the road con la fuga dei ragazzi verso Nizza, attraversando pericolosi valichi montani fino a raggiungere il mare. Sequenze ricche di patos, girate con maestria, grazie a intensi piani sequenza, panoramiche e struggenti soggettive; fotografia anticata e scenografie accurate riscostruite con precisione certosina; costumi d’epoca, vecchie auto, strade e negozi capaci di ricreare il tempo passato. Attori ben diretti e calati a dovere nelle rispettive interpretazioni. Riprese a settembre 2015, tra Nizza, Briga Marittima, Avignone e Marsiglia, ma anche Praga e Karlovy Vary.

Un sacchetto di biglie funge da filo conduttore di un’avventura picaresca dai toni strazianti, coinvolgente e intensa, sceneggiata senza punti morti. Se avete perso la Prima TV su Rai Uno, recuperatela su RaiPlay. Un altro piccolo capolavoro del cinema francese. Da vedere.

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Regia: Cristian Duguay. Soggetto: Joseeph Joffo (romanzo omonimo). Sceneggiatura: Benoît Guichard, Christian Duguay, Laurent Zeitoun. Fotografia: Christophe Graillot, Thibault Gabherr. Montaggio: Olivier Gajan. Produttori: Nicolas Duval-Adassovsky, Yannn Zenou, Laurent Zeitoun. Produttori Esecutivi: Jean-Charles Levi, Christian Duguay, Lyse Lafontaine, Joe Iacomo, Gaetan David, André Logie, Tanguy Dekeyser, Marc Jenny. Musiche: Armand Amar. Scenografia: Alexandra Geismar, Jonathan Allouche. Costumi: Pierre-Jean Larroque. Case di Produzione: Quad Production, Main Journey. Paesi di Produzione: Francia, Canada, Repubblica Ceca. Distribuzione Italia: Notorious Pictures, Rai Cinema. Titolo originale: Un sac de billes. Lingua Originale: Francese. Durata: 110’. Genere: drammatico, bellico. Interpreti: Dorian Le Clech (Joseph Joffo), Batyste Fleurial (Maurice Joffo), Patrick Bruel (Roman Joffo), Elsa Zylberstein (Anna Joffo), Holger Daemgen (Alois Brunner), Christian Clavier (dottor Rosen), Bernard Campan (Amboise Mancelier). César Domboy (Henri), Key Adams (Ferdinand), Lucas Prisor (controllore tedesco), Iliar Bergala (Albert).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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