Bone Tomahawk (Film, 2015)

Chi ha detto che il genere western non può essere rivitalizzato? Dopo tutto è la storia degli Stati Uniti, è il cinema che ricorda l’epopea – nel bene e nel male – della colonizzazione, dello sterminio indiano, delle guerre di secessione, dello schiavismo, della frontiera. Il cinema nordamericano non può fare a meno di raccontare le origini, l’importante è rinnovarsi, farlo con originalità, come in tempi recenti ha dimostrato Tarantino e come sta facendo Craig Zahler, uno scrittore di romanzi horror ambientati nel Far West (A Congregation of Jackals Wraiths of the Broken Land), passato dietro la macchina da presa. Autore a tutto tondo, proviene dalla letteratura di genere, si cimenta nel suo primo film, realizzando un mix interessante di western e di horror, componendo persino un’inquietante colonna sonora.

La storia è semplice, a tratti ricorda molte pellicole italiane ambientate nel Far West, narra l’avventura di quattro personaggi (uno sceriffo, un vice, un pistolero, il marito della donna rapita) che cavalcano nel deserto alla ricerca di una tribù cannibale che nottetempo ha assalito il villaggio rapendo una donna e due uomini. Zahler ricorda autori come Carpenter, per stile essenziale e suspense, precipita gli spettatori in una spirale di orrore sempre più intenso, usando a dovere i meccanismo del thriller e del cinema di tensione.

Interpreti straordinari come Kurt Russell, sceriffo eroico e sprezzante del pericolo, attore interessante che Tarantino ha voluto in The Hateful Eight, altro western originale. Personaggi scritti benissimo, mai banali e convenzionali, persino la protagonista femminile non è priva di spessore come consuetudine del cinema western, ma è una donna moderna, un medico rapito mentre sta svolgendo il suo compito di curare un malato. I selvaggi sembrano usciti da un film di Ruggero Deodato, ricordano i protagonisti del cannibal movie italiano, inquietanti, animaleschi, orribili, privi di ogni compassione. Alcune sequenze – tra tutte lo squartamento di un prigioniero e il successivo pasto cannibale – non sono per stomaci deboli.

Consigliamo di seguire Craig Zahler nei suoi ultimi film: Cell Block 99, Nessuno può fermarmi e Dragged Across, Poliziotti al limite (uscito su Sky), entrambi presentati fuori concorso alla mostra di Venezia. Promette benissimo.

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Regia: S. Craig Zahler. Soggetto e Sceneggiatura: S. Craig Zahler. Fotografia. Benji Bakshi. Montaggio: Fred Raskin, Greg D’Auria. Effetti Speciali: Pete Sussi. Musiche: Jeff Herriott, S. Craig Zahler. Scenografia: Frederick Waff. Costumi: Chantal Filson. Genere: Western, Horror. Nazione: USA, Regno Unito. Produttore Esecutivo: Wayne Marc Godfrey, Robert Jones, David Gilbery, Jon D. Wagner, R. Scott Fort, Hengameh Panahi, Peter Sherayko. Casa di Produzione: Caliber Media Company. Distribuzione: Eagle Pictures. Durata: 133 min. Interpreti: Kurt Russell (sceriffo Franklin Hunt), Patrick Wilson (Arthur O’Dwyer), Matthew Fox (John Brooder), Richard Jenkins (Cicoria), Lili Simmons (Samantha O’ Dwyer), Evan Jonigkeit (vicesceriffo Nick), Sean Young (signora Porter), David Arquette (Purvis).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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