I sandwich proibiti

Nella marea di cattive notizie che ci inonda ogni giorno, è raro incontrarne una che, almeno, ci fa sorridere. Dimenticando per un attimo i tossici fatti di Trump, Renzi, Putin, ne ho pescata una in un autorevole quotidiano liberal inglese. Poiché non mi sembra che molti giornali italiani l’abbiano ripresa, la racconto qui come l’ho letta.

Dunque, immaginiamo la scena: un camion proveniente dall’Inghilterra attracca, pochi giorni fa, in un porto olandese. Per poter proseguire nell’odiato Continente, però, ora che la Gran Bretagna è fuori dell’UE, deve essere controllato dalla dogana olandese. Un doganiere ispeziona il camion da capo a fondo e scopre (orrore!) che l’autista ha con sé un pacchetto di sandwich di prosciutto e formaggio. Il doganiere è una persona seria e soprattutto, da buon olandese, impermeabile al “laissez faire” latino. Sa che, dal 1 gennaio, l’importazione di carni e prodotti caseari dalla Gran Bretagna è vietata e ne trae la conseguenza. Detto fatto, sequestra i sandwich. Magari tanto zelo può far sorridere, ma l’episodio, di per sé minimo, è un segno tra i tanti del labirinto burocratico in cui gli inglesi si sono cacciati per loro esclusiva volontà (ce ne sono ovviamente di assai peggiori).

E il bravo olandese, tutto sommato, ha fatto il suo dovere. Non senza una certa dosa di umorismo. Al camionista inglese, interdetto, che chiedeva almeno di poter tenere il pane, ha risposto: “No, tutto confiscato, benvenuto nella Brexit!”.

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