Europa

UE, European Accessibility Act

Dal 28 giugno scorso in tutta l’Unione europea cambieranno le regole per la progettazione e la vendita di molti prodotti e servizi: dovranno essere accessibili, cioè fruibili anche da persone con disabilità e anziani. È l’effetto dell’European Accessibility Act (EAA), la direttiva approvata nel 2019 e ora pronta a entrare pienamente in vigore, con l’obiettivo di migliorare il funzionamento del mercato interno e ridurre le barriere che ancora ostacolano l’inclusione. L’European Accessibility Act (EAA) è una direttiva dell’Unione Europea che mira a migliorare il funzionamento del mercato interno rendendo più accessibili una vasta gamma di prodotti e servizi. Il suo scopo principale è quello di eliminare le barriere normative e di mercato che ostacolano la libera circolazione di beni e servizi accessibili, garantendo che le persone con disabilità abbiano un accesso equo e inclusivo.

L’EAA stabilisce requisiti minimi di accessibilità che i produttori e i fornitori di servizi devono rispettare. Tali requisiti includono, ad esempio, l’interfaccia utente, le istruzioni, l’imballaggio e il supporto clienti. Oggi, i requisiti di accessibilità sono frammentati tra i vari Stati membri, con normative differenti e talvolta incompatibili. Questo, secondo la Commissione europea, penalizza sia le imprese che i consumatori. L’EAA punta a cambiare rotta: per prodotti come computer, smartphone, terminali self-service, e servizi come ecommerce, banche online e trasporti, scatteranno standard comuni in tutta l’UE.

L’introduzione di standard comuni a livello europeo per l’accessibilità ha diversi benefici, quali la riduzione della frammentazione: prima dell’EAA, ogni Stato membro poteva avere standard di accessibilità diversi, creando ostacoli per le imprese che operavano a livello transfrontaliero. La direttiva armonizza le regole, semplificando la produzione e la distribuzione di prodotti e servizi in tutta l’UE. Si prevede un aumento della competitività, in quanto le aziende che investono nell’accessibilità possono raggiungere una base di clienti più ampia, che include circa 87 milioni di persone con disabilità in Europa, oltre alla popolazione anziana e a coloro che si trovano in situazioni di disabilità temporanea. Ciò stimola l’innovazione e la crescita economica. I consumatori potranno avvantaggiarsi di una maggiore scelta, i cittadini con disabilità hanno accesso a una maggiore varietà di prodotti e servizi che soddisfano le loro esigenze, migliorando la loro qualità di vita e la loro inclusione sociale ed economica. Le aziende che si adegueranno potranno vendere senza dover modificare il prodotto Paese per Paese. «Uniformare le regole significa ridurre i costi e aprire il mercato a oltre 80 milioni di cittadini europei con disabilità», sottolineano da Bruxelles.

La direttiva si applica a una vasta gamma di prodotti e servizi, tra cui i prodotti tecnologici come smartphone, tablet, PC, sistemi operativi, terminali self-service; i servizi digitali tipo E-commerce, e-book, app mobili, software dedicati; i servizi bancari dall’   Home banking ai terminali ATM fino alle interfacce utente digitali; i trasporti pubblici compresi i sistemi di prenotazione e check-in per treni, autobus, aerei; i media audiovisivi con l’accesso ai servizi televisivi e relativi dispositivi; le comunicazioni elettroniche, servizi di telefonia e internet. Per le imprese, soprattutto quelle medio-piccole, l’adeguamento sarà una sfida ma anche un’opportunità: un unico standard facilita l’export e stimola l’innovazione. Per i consumatori, invece, si tradurrà in più scelta, prezzi competitivi e servizi più facili da usare.

Il periodo di transizione durerà fino al 2030 per i prodotti e servizi già sul mercato, mentre i terminali self-service avranno fino a 20 anni di vita utile prima di essere sostituiti. Alcuni ambiti, come il numero di emergenza 112, avranno tempo fino al 2027 per conformarsi. Ogni Stato membro stabilirà le proprie sanzioni. In Italia, il decreto di recepimento prevede multe fino a 40 mila euro o al 5% del fatturato nei casi più gravi. In altri Paesi, come Francia e Germania, si potrà arrivare a un milione di euro; in Irlanda, in situazioni estreme, sono previste anche pene detentive.

È importante notare che l’EAA si basa su un approccio “requisiti minimi”, il che significa che gli Stati membri possono adottare o mantenere normative più rigorose. La direttiva non si applica alle microimprese che forniscono servizi, ma i prodotti che commercializzano devono comunque essere conformi. L’EAA non è solo un intervento tecnico, ma un passo verso un’Europa più equa e competitiva. Un mercato che include anziani e persone con disabilità è un mercato più vasto, innovativo e dinamico. La scommessa sarà trasformare la norma in prassi quotidiana: perché l’accessibilità, oltre che un diritto, può diventare un motore di crescita per tutti.

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