Che succede dei vaccini

La diffusione di uno o più vaccini efficaci e sicuri resta la sola maniera realistica di uscire dalla pandemia del Coronavirus. Tutto il resto può essere utile casomai per limitarne la diffusione, ma si è visto fin qui quanto sia difficile farlo (quasi ovunque nel mondo i contagi continuano a crescere, anche se penso che sarebbero ancora più alti se nessuno seguisse le regole restrittive generalmente adottate, per cui rifiutarsi di rispettarle è comunque una pericolosa sciocchezza). Ma deve trattarsi di vaccini veramente affidabili, e quindi testati fino in fondo seguendo i protocolli più stretti seguiti dalle diverse Autorità nazionali.

Ciò sembra, per ora, solo parzialmente il caso. Del vaccino russo si sa in realtà ben poco. Il vaccino Oxford-Astra Zeneca è attualmente oggetto di forti critiche anche da parte di scienziati seri, per l’incoerenza dei tassi dichiarati di efficacia (70% e poi 90%) e per alcune modalità dei test condotti. Solo del vaccino Pfizer è stata sostenuta l’efficacia al 95%, per ora però solo dalla Compagnia stessa, non ancora dalle Autorità federali (la FDA) o da altri Governi.

L’ansia di disporre presto di un vaccino è comprensibile, ma penso sia necessario attendere che sui differenti vaccini, o almeno su uno di essi (presumibilmente quello della Pfizer; per quello Oxford deve essere condotta una nuova fase di test) sarà accertata e certificata da Autorità sanitarie responsabili (nel nostro caso, preferibilmente italiane o europee) l’efficacia e se possibile anche la sicurezza, benché per quest’ultima occorrerà probabilmente un tempo più largo. Ciò è doppiamente necessario, sia per serietà, sia per contrastare la resistenza, abbastanza diffusa e talvolta scioccamente apocalittica (basta vedere le reti sociali) a farsi inoculare, dovuta a una diffidenza che dovrà essere smentita con i fatti e non con le ipotesi.

Se tutto questo richiederà altri mesi di pazienza e di sopportazione, è nell’interesse di tutti non precipitarsi ora a diffondere vaccini, come alcuni Governi hanno preannunciato, perché la posta e i rischi in gioco sono davvero troppo alti.

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