Pane e tulipani (Film, 2000)

Una storia d’amore struggente e delicata, scritta e sceneggiata benissimo, fotografata in una Venezia popolare e insolita, con una colonna sonora suadente, interpretata da attori straordinari, ispirati e coinvolti. Tutto questo in una commedia, divertente e capace di far pensare alla solitudine contemporanea che può circondare una donna all’interno di una famiglia che la dà per scontata, ma anche un uomo che ha avuto soltanto delusioni dalla vita. Quando due solitudini s’incontrano può scoccare la scintilla dell’amore.

Pane e tulipani di Silvio Soldini (restaurato di recente da Istituto Luce) non poteva sfuggire alla programmazione di Rai Movie, diretta dal lungimirante Alberto Farina, che ha pensato bene di mandarlo in onda in prima serata. A vent’anni esatti dall’uscita in sala abbiamo potuto apprezzare di nuovo questo film pluripremiato che racconta una storia semplice composta di emozioni e sentimenti allo stato puro. Rosalba (Maglietta), la protagonista, è una donna sola nonostante la famiglia, che approfitta di una gita a Paestum per prendersi un’imprevista vacanza e – dopo essere stata dimenticata in Autogrill – decide di andare a visitare Venezia. La storia si dipana conoscendo Fernando (Ganz) – un uomo disperato che ha deciso di suicidarsi – che la ospita in casa e finisce per innamorasi di lei. Storie collaterali a non finire, come quella del comico investigatore (Battiston) assunto dal marito (Catania) per ritrovare la moglie, che decide di restare a Venezia dopo essersi innamorato di una massaggiatrice, vicina di casa di Fernando (Massironi). I personaggi sono ben sfaccettati e approfonditi, persino i comprimari, come il ruvido fioraio Andreasi che assume Rosalba in cerca di lavoro. Catania è un perfetto marito abulico, non è certo innamorato della moglie, ne ha soltanto bisogno, visto che ha persino un’amante (che si rifiuta di stirare le camicie: non sono mica tua moglie!).

Quarto film di Silvio Soldini (Milano, 1958), il più celebrato, autore colto e profondo che gira pellicole soltanto quando ha una storia originale da raccontare. Per l’occasione può contare su un attore straordinario come l’italo-svizzero Bruno Ganz (Il cielo sopra Berlino, per tacer del resto) e di una teatrale Lucia Maglietta che non sfigura per niente accanto a un mostro sacro del cinema. Il giovanissimo Battiston ricopre un ruolo divertente e scanzonato, così come Marina Massironi è ben calata nella parte comica che il regista le affida. Molta commedia di interni, teatrale, con scorci veneziani popolari, studiati, insoliti, tra panni tesi alle finestre e angoli bui cittadini, dove scorre la vita vera della città. Un piccolo gioiello della cinematografia italiana, la vera commedia d’autore sul solco dei grandi registi del passato.

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Regia: Silvio Soldini. Soggetto e Sceneggiatura: Doriana Leondeff, Silvio Soldini. Fotografia: Luca Bigazzi. Montaggio: Carlotta Cristiani. Musiche: Giovanni Venosta. Scenografia: Paola Bizzarri. Costumi: Silvia Nebiolo. Trucco: Esmé Sciaroni. Aiuto Regista: Pierantonio Micciarelli. Produttore: Daniele Maggioni. Casa di Produzione: Monogatari srl, Istituto Luce spa, Rai Radiotelevisione Italiana. Distribuzione: Istituto Luce. Paese di Produzione: Italia/Svizzera. Durata: 114’. Genere: Commedia. Interpreti: Lucia Maglietta (Rosalba), Bruno Ganz (Fernando), Giuseppe Battiston (Costantino), Antonio Catania (Mimmo), Marina Massironi (Grazia), Vitalba Andrea (zia Ketty), Daniela Piperno (automobilista), Tatiana Lepore (Adele), Lina Bernardi (Nancy), Tiziano Cucchiarelli (Nicola), Matteo Febo (Salvo), Felice Andreasi (Fermo), Antonia Miccoli (Sami), Ludovico Paladin (Eliseo), Silvana Bosi (madre di Costantino), Manrico Gammarota (uomo alla stazione), Massimiliano Speziani (Goran), Fausto Russo Alesi (automobilista), Don Backy (cantante), Paola Brolati (cliente), Giselda Volodi (cameriera), Nunzio Daniele (guida), Pierantonio Micciarelli (venditore di pentole).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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