Beni culturali Lazio, 4.5 mln dalla Regione

Le nuove tecnologie, gli strumenti dell’ICT, l’Intelligenza Artificiale, la forte accelerazione nell’utilizzo degli strumenti e nei processi di digitalizzazione che stiamo vivendo, com’era prevedibile, e non potevano non farlo, hanno esercitato un fortissimo influsso anche nel campo dei Beni culturali, nel Patrimonio culturale del nostro Paese.

E, nello specifico, ogni aspetto del mondo collegato e ricollegabile ai Musei ne è stato influenzato: dalla gestione degli aspetti gestionali/organizzativi per arrivare a quelli più specifici riconducibili alla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico-culturale.

Le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, con le opportunità che sono in grado di offrire, hanno permesso lo sviluppo di nuove modalità di comunicazione dei beni artistici, che hanno messo in condizioni, i cittadini, di conoscere, esplorare e apprezzare la varietà e la ricchezza del nostro patrimonio artistico con grande semplicità e immediatezza, nei modi e nei luoghi più impensati. Hanno offerto ai visitatori, “un’esperienza di visita” nuova: personale e coinvolgente.

Il contenuto museale può essere definito come “un’esperienza cognitiva dei beni culturali” che come tutti i processi cognitivi e di apprendimento è suscettibile di essere ottimizzato con l’utilizzo di metodologie che, avvalendosi dell’innovazione e delle tecnologie, possono essere resi più efficaci nel trasferimento dei contenuti artistico-culturali e attraverso le tecnologie gli strumenti del digitale è possibile vivere la “proiezione comunicativa” del Museo com’è nella realtà.

Sono comparsi nuovi strumenti e modalità divulgativo-informative che, sfruttando le nuove tecnologie multimediali, arricchiscono i percorsi di visita nei Musei ad esempio con chioschi interattivi, sale multimediali, audio guide, video guide, etc.

Con l’uso massivo del digitale, del web, è stato possibile rendere fruibili ai visitatori viste guidate virtuali di musei oggi giorno esistenti, ma, anche, di “situazioni museali” virtuali, realizzate virtualmente con “l’immaginazione” che “permettono di raccogliere e far dialogare opere tra loro lontane o non più esistenti”. Il mondo del Museo è stato arricchito e impreziosito di opportunità impensabili fino a qualche anno fa: oltre a essere facilitato l’accesso alle collezioni, attraendo un nuovo e diverso tipo di pubblico, ampliando così la platea dei possibili visitatori, si ottiene, anche, un aumento del livello della qualità della visita e quindi del servizio offerto al cittadino e concepiscono nuove possibilità di politiche comunicative e di valorizzazione del patrimonio artistico-culturale, maggiormente efficaci, caratterizzati da un’integrazione degli strumenti espressivi e delle informazioni, offrendo al pubblico esperienze di fruizione personali, che siano anche di apprendimento ludico e interattivo.

Queste sono le ragioni che hanno determinato le profonde trasformazioni e metamorfosi sociali che stiamo vivendo e che giustificano i sempre più ingenti investimenti per il sostegno e l’utilizzo di tecnologie innovative per la valorizzazione, conservazione, recupero, fruizione e sostenibilità del patrimonio culturale del Lazio: prima, qualche anno fa, i 42 milioni di euro che hanno portato alla realizzazione nel Lazio del Centro d’eccellenza-Distretto tecnologico per i beni culturali, che si è occupato e si sta occupando della valorizzazione del patrimonio culturale e artistico italiano attraverso l’impiego delle tecnologie più innovative anche attraverso la collaborazione di otto tra i principali Organismi di ricerca nazionali; e poi, è notizia di questi giorni, con un nuovo bando dell’importo di 4,5 milioni di euro, sempre per la valorizzazione dei beni culturali e la possibilità di presentare progetti dal 28 febbraio al 31 marzo 2020, attraverso il Sistema GeCoWEB.

Congiuntamente alla presentazione di questo nuovo bando, sono stati presentati, presso la sede di Lazio Innova, i risultati del bando “Ricerca e Sviluppo di Tecnologie per la valorizzazione del Patrimonio Culturale” e le “prossime azioni previste per il Piano di attività del Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali del Lazio” (Dtc Lazio).

Del resto, l’Italia, è al primo posto per il numero di siti Unesco e soprattutto il Lazio con i suoi 259 musei e gallerie, 28 aree di parchi archeologici, 29 monumenti tra i quali 5 Unesco, 13 Università, 4 organismi di ricerca, 6 Istituti centrali del Mibact è in primo piano per quantità e qualità del patrimonio culturale sul territorio nazionale.

E con un tessuto territoriale, culturale e produttivo di questo livello il nostro Paese e, a maggior ragione il Lazio, ha un bisogno indifferibile di sviluppare e utilizzare tecnologie, servizi, prodotti e processi per la fruizione semplificata e tecnologicamente all’avanguardia del patrimonio artistico, culturale, archeologico e architettonico regionale e nazionale.

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