Italia delle Regioni

I comuni italiani dell’Anci, promuovono il  progetto “Tandem. Bici in Comune” con 100 e-bike per i piccoli Comuni.  Coerente con la propria missione aziendale che prevede, fra l’altro, di unire sviluppo e sostenibilità in un unico valore, Iren, ha deciso di lanciare, in collaborazione con ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, il “Progetto Tandem. Bici in Comune” che ha come obiettivo quello di mettere in evidenza le “buone pratiche” in materia di economia circolare, sostenibilità ambientale e mobilità alternativa realizzate, o in corso di realizzazione, da parte dei piccoli Comuni.

In particolare, si tratta di un concorso che mette in palio 100 e-bike (2 per ciascun Comune) che andranno a premiare i Comuni sotto i 3.000 abitanti che proporranno le progettualità più innovative e capaci di incidere positivamente sulle abitudini dei propri cittadini, ma anche dei turisti o dei visitatori occasionali, migliorandone significativamente la qualità della vita, come, ad esempio, impatto sul territorio del progetto presentato, effettiva fruibilità dei servizi che scaturiscono dal progetto per i cittadini, riduzione dell’inquinamento atmosferico, strumenti di comunicazione e sensibilizzazione atti a promuovere l’uso della mobilità sostenibile.  Sarà possibile partecipare compilando ed inviando il form presente sul sito www.biciincomune.it sino al 31 marzo prossimo. Entro il mese di luglio, vi sarà, poi, la proclamazione dei vincitori, designati da un’apposita Giuria tecnica composta da rappresentanti di ANCI ed Iren, oltre che da un esperto di sostenibilità ambientale.

Come riportato da Giuseppe Pellicanò sul sito dei comuni italiani,  da sempre attenta ai territori dove opera da oltre un secolo, con il Progetto “Tandem.Bici in Comune”, Iren, con questa collaborazione con ANCI, vuole testimoniare concretamente la propria volontà di contribuire alla crescita in particolare delle piccole realtà locali, anche in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu al 2030 e delle politiche nazionali in tema di ambiente.

Per Renato Boero, presidente di Iren, “nel 2019 Iren ha servito oltre 400 Comuni in 11 Regioni per più di 4 milioni di abitanti, pari al 7% della popolazione italiana. Sono numeri che fotografano l’importanza a livello nazionale di un Gruppo di rilevanza sistemica sotto il profilo dimensionale ed economico. Oggi Iren ha l’ambizione di essere un attore chiave a livello nazionale per abilitare lo sviluppo dei territori serviti aiutandoli ad affrontare le sfide di transizione energetica, di economia circolare e i nuovi scenari di innovazione nei servizi”. “Partecipare insieme ad Anci a questa iniziativa che premia i piccoli comuni per la loro capacità di progettare iniziative di economia sostenibile ci rende particolarmente orgogliosi. La sostenibilità è uno dei pilastri strategici del nostro piano industriale e, con il progetto Tandem, il Gruppo contribuisce a promuovere la mobilità sostenibile anche in piccoli comuni dopo aver già lanciato con successo sui propri territori servizi di e-bike, di scooter sharing elettrico e di auto elettriche”, ha affermato l’amministratore delegato di Iren Massimiliano Bianco.

“Sono contento di lanciare una iniziativa destinata ai Comuni più piccoli. Sono convinto, infatti, che la cultura e la pratica della sostenibilità, basate sull’innovazione, siano un’esigenza di ogni comune, a prescindere dalla classe demografica di appartenenza”, evidenzia il presidente di Anci Antonio Decaro. “Inoltre, le due biciclette elettriche che verranno riconosciute come premio, potranno essere funzionali agli spostamenti del personale del Comune o messe a disposizione dei cittadini: sappiamo bene, infatti, come non necessariamente un Comune con pochi abitanti occupi una superficie poco estesa e proprio questo complica ulteriormente la gestione amministrativa del territorio. Solleciterò volentieri i sindaci dei Comuni più piccoli a candidarsi. E ringrazio Iren per la sensibilità e l’attenzione che ci dimostra”.
“Sono molto soddisfatto di questa prima iniziativa avviata da ANCI insieme ad IREN, che ringrazio per aver accolto sin da subito lo stimolo a coinvolgere e sensibilizzare i piccoli Comuni”, sottolinea il vicepresidente vicario Anci Roberto Pella. “Premiare le iniziative meritevoli dei Comuni su economia circolare e sostenibilità significa dare concretezza a politiche attive per la promozione della salute e di corretti stili di vita dei cittadini e promuovere innovazione e marketing territoriale. Tutti temi al centro dell’azione dell’Anci, specie dei Giovani Amministratori che, in occasione dell’ultima assemblea, hanno presentato il Manifesto di Olbia proprio su questi temi.”  “E’ un progetto di grandissimo significato per le piccole comunità che a volte sembrano non interessate al tema della mobilità sostenibile come accade nei grandi centri urbani”, commenta da parte sua il delegato Piccoli Comuni Anci e sindaco di Cerignale, Massimo Castelli. Partendo da questa iniziativa, “bisognerebbe sviluppare uno studio su politiche di mobilità in linea con le esigenze dei piccoli centri. Ma anche – si augura Castelli – valutare le ricadute turistiche che in alcune zone periferiche può avere la costruzione di una pista ciclabile, utile volano per pensare itinerari mirati”.

Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro ha lanciato al Governo un monito al termine della riunione dei sindaci dei Comuni colpiti dal sisma del 2016, che si sono ritrovati a Roma presso il Pio Sodalizio dei Piceni il 15 gennaio scorso.  “Oggi cento sindaci sono scesi a Roma per discutere in maniera costruttiva di cosa manca per la ricostruzione post sisma. Porterò le loro e le nostre richieste all’attenzione del governo per chiedere che siano inserite nel milleproroghe. Ma se non otterremo risposte concrete i sindaci tutti, non solo quelli dei Comuni colpiti dal terremoto del Centro Italia, scenderanno in piazza e faranno sentire la propria voce sotto il Parlamento e sotto Palazzo Chigi”.  “  La ricostruzione post-terremoto – ha spiegato Decaro ai cronisti – dopo oltre tre anni da quei fatti, è ferma. Se tre anni fa ci avessero detto che ci volevano tre anni per la ricostruzione, avremmo fatto una mobilitazione nazionale”.

Decaro ha riepilogato le principali misure che servono ai sindaci delle zone colpite ossia “procedure più rapide, la proroga per lo smaltimento delle macerie, la nomina del commissario straordinario e una norma quadro sul terremoto, che riguardi sia la prevenzione che gli interventi post-sisma, tenendo conto che siamo in un Paese continuamente sottoposto a scosse telluriche. Il problema – ha aggiunto Decaro – è essenzialmente procedurale, di semplificazione, perché le risorse ci sono ma ne abbiamo potute spendere pochissime. Sono pronto a chiedere un incontro direttamente con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte”, ha concluso Decaro che ha rivolto il suo appello al Parlamento e a tutte le forze politiche. I lavori si sono svolti alla presenza del viceministro dell’Interno, Vito Crimi, che ha ascoltato i primi cittadini dei Comuni maggiormente colpiti, da Amatrice ad Arquata del Tronto, da Norcia a Montereale.    A partire dalla questione macerie, di cui ha parlato il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci. “Solo ad Arquata – ha detto – ne restano da smaltire circa 120mila tonnellate. Serve un decreto per riaprire i cantieri per lo stoccaggio.  Di “linea diretta con Palazzo Chigi” ha invece parlato il primo cittadino di Norcia, Nicola Alemanno. “Molta strada è stata fatta ma molta ne resta da fare, soprattutto in tema di semplificazione delle procedure riguardo alle autorizzazioni urbanistiche e concessioni. E poi serve personale da impiegare nella ricostruzione e un sostegno vero a famiglie e imprese, che hanno scelto di restare in questi territori nonostante tutto”.  Infine il sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella che ha reclamato “più coraggio su alcune questioni” tipo “la semplificazione sulle procedure di ricostruzione. Ad amatrice ci sono da ricostruire 3.650 edifici. Ci vuole coraggio se vogliamo essere credibili e utili altrimenti il rischio è che si ricostruirà quando non ci sarà più nessuno”.

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