Tuo, Simon (Film, 2018)

Una commedia romantica – di fatto un teen movie – per la regia di Greg Bertani, con protagonista un gay adolescente tratta dal best-seller Non so chi sei ma io sono qui della scrittrice statunitense Becky Albertalli. Simon ha diciassette anni (guida un’auto di grossa cilindrata, pare che negli USA sia lecito), frequenta il liceo, ha un gruppo di amici con i quali passa il tempo libero, custodendo gelosamente un segreto che a un certo punto della storia non sarà più tale. Simon è gay, si confida con un amore telematico che non conosce ma che vorrebbe incontrare, insieme tentano di superare la difficoltà di fare outing. Simon viene ricattato da un compagno di scuola che scopre le compromettenti e-mail, cerca di usare la sua amicizia per fidanzarsi con una coetanea di cui è innamorato ma rimedia soltanto una colossale brutta figura, per questo motivo si vendica rivelando a tutti il segreto.

Tutto il resto non lo riveliamo, perché il film presenta una serie di colpi di scena romantici e imprevedibili – soprattutto il finale – che vanno gustati senza anticipazioni. Avventure rocambolesche, recitate molto sopra le righe, come stile di una commedia americana di ambientazione scolastica, a tratti commoventi e spensierate, in certi casi imbarazzanti per la poca veridicità, spesso inserite con poco senso logico e con una certa mancanza di rispetto nei confronti di uno spettatore non più adolescente.

Film dedicato a un pubblico di teenager che andranno in estasi per una commedia che vede protagonisti alcuni coetanei alle prese con un problema sentito e poco affrontato da cinema e letteratura. Si poteva fare di meglio, a mio parere, cioè affrontare l’argomento con minor disinvoltura e maggiore realismo, senza concessioni al sentimentalismo patetico e alle ricostruzioni patinate. Il film è ambientato in un’America di ricconi che vivono in villette mono familiari, le famiglie sono tutte felici, al mattino si fa colazione insieme in gigantesche cucine che sfornano piatti caldi, nessuno ha particolari problemi se non quello di socializzare e di far festa insieme agli amici, soprattutto ad Halloween. La scuola è molto stereotipata, le amicizie pure, i rapporti tra ragazzi sembrano ricalcati da una sit-com per adolescenti, così come l’intero film diventerà un cult per gli appassionati di Netflix.

Recitazione da commedia americana, ci verrebbe da aggiungere stupida commedia americana, ma non vogliamo offendere nessuno, visto che l’argomento è molto serio, pur se trattato con superficialità. La critica ne parla in termini lusinghieri, quasi all’unanimità. Tanto per cambiare andiamo controcorrente.

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Regia: Greg Berlanti. Soggetto: Becky Albertalli (romanzo Non so chi sei ma io sono qui). Sceneggiatura: Isaac Haptake, Elizabeth Berger, Becky Albertalli. Fotografia: John Guleserian. Montaggio: Harry Jierjian. Interpreti: Nick Robinson, Katherine Langford, Keiynan Lonsdale, Jennifer Garner, Alexandra Shipp, Josh Duhamel, Jorge Lendeborg jr., Logan Miller, Tony Hale, Miles Heizer. Genere: Commedia. Durata: 108’.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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