Volver (Film, 2006)

Uno dei tanti imperdibili film di Pedro Almodóvar, dove il regista spagnolo rilegge il melodramma rinnovandolo in salsa surreale e grottesca, senza rinunciare alla vocazione per la commedia e per il noir, strizzando l’occhio al thriller. Vero e proprio coacervo di generi questo Volver, ennesima storia di donne, dove gli uomini escono a pezzi, esseri non solo inutili ma perniciosi, spesso violenti, perversi, ubriaconi, del tutto inaffidabili. Le donne, invece, affrontano la vita e – nonostante le crisi di nervi e i mille conflitti interiori – risolvono i problemi con forza e determinazione.

Inutile raccontare la complessa trama di Volver, dotata di una sceneggiatura a orologeria, così ben congegnata da vincere il primo premio a Cannes, insieme alla miglior interpretazione femminile. Almodóvar racconta la storia di due sorelle, di una figlia e di una madre che torna da una finta morte (al paese la credono uno spettro), inoltre abbiamo un padre pedofilo ucciso dalla figlia, una vecchia zia che a un certo punto muore e un’amica di famiglia malata di cancro.

Il regista ambienta il film tra Madrid e un paese ventoso (Castilla-La Mancha), il luogo dei ricordi d’infanzia dove tutti prima o poi impazziscono, mette al centro del racconto la vita di un gruppo di donne sole e un oscuro passato che poco a poco si dipana e rende tutto più chiaro. Colonna sonora stupenda tra le note di Volver (un tango cantato da Penelope Cruz in una scena simbolo del film) e la musica suadente di Alberto Iglesias. Attrici straordinarie, soprattutto Penelope Cruz e Carmen Maura, nei ruoli intensi rispettivamente di figlia coraggio e di madre che compie un inatteso ritorno per chiedere scusa, per confessare un terribile segreto che ha cambiato la vita di tutti.

Commedia almodovariana per eccellenza che a tratti sconfina nel giallo e nel noir, modificandosi in melodramma commovente e coinvolgente. Il regista cita persino Visconti e lo stupendo film in bianco e nero Bellissima con Anna Magnani in una sequenza televisiva che Carmen Maura segue, visibilmente commossa. Volver mette in primo piano il tema del ritorno, il rapporto madre-figlia, le donne come fulcro della famiglia, il tutto condito con i temi originali del regista, con le sue passioni, la sua musica, il suo cinema. Inutile dire che il film è impaginato benissimo, scegliendo sempre l’inquadratura inattesa, il modo di usare la macchina da presa capace di trasmettere poesia e passione. I piani sequenza si alternano ai primi piani, seguono carrelli e soggettive, con stupende panoramiche di Madrid e di una periferia deserta e bruciata dal sole, con le pale eoliche mosse da un vento inarrestabile.

Film Stupendo. Rivisto grazie a Iris, canale televisivo benemerito che non piacerebbe a Fellini per un eccesso di pubblicità all’interno dei film. Recuperatelo, se non lo avete visto.

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Regia: Pedro Almodóvar. Soggetto e Sceneggiatura: Pedro Almodóvar. Fotografia: José Luis Alcaine. Montaggio: José Salcedo. Musiche: Alberto Iglesias, Estrella Morente. Scenografia: Salvador Parra. Costumi: Bina Daileger. Produttore: Esther Garcia. Casa di Produzione: El Deseo. Durata: 120’. Genere: Commedia, Grottesco, melodramma. Interpreti: Penélope Cruz (Raimunda), Carmen Maura (Nonna Irene), Lola Dueñas (Sole), Blanca Portillo (Augustina), Yohana Cobo (paula), Chus Lampreave (zia Paula), Antonio de la Torre (Paco), Carlos Blanco (Emilio), Maria Isabel Diaz (Regina), Neius Sanz (Inés), Leandro Riviera, Yoalnda Ramos, Carlos García Cambero.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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