Bingo Bongo (Film, 1982)

Bingo Bongo di Pasquale Festa Campanile è uno dei più originali Celentano movie di tutti i tempi, dove l’attore si confronta con la sua leggendaria similitudine con uno scimmione. Bingo Bongo (Celentano) è un uomo-scimmia catturato da un gruppo di scienziati che viene portato a Milano per essere studiato, ma la sola a capirlo è l’antropologa Laura (Carole Bouquet), che a un certo punto si licenzia perché non condivide i metodi dei colleghi. Bingo Bongo non resiste alla gabbia, fugge per le strade della città, va a vivere su un albero e si mette a parlare con gli animali cercando di difendere i loro diritti.

Il tema dell’animale che deve essere lasciato libero di vivere nel suo ambiente si unisce a quello de la bella e la bestia, perché a un certo punto l’affascinante Laura s’innamora dello scimmione. Celentano compie il suo discorso ecologista fino in fondo e Bingo Bongo diventa campione della convivenza tra umani e animali, perché “il mondo non può più andare avanti così, a cacchio di uomo”. La sceneggiatura è di Franco Ferrini, Enrico Oldoini, Franco Marotta e Laura Toscano, ma la pellicola è una favola d’amore con protagonista un buon selvaggio, costruita su misura per un Celentano santone che dispensa pillole di ecologia.

La storia ha il fiato corto, ma la canzone Uh… Uh…, un successo dimenticato di Adriano Celentano che fa parte della colonna sonora, resta un mito del trash: “State attenti cari amici/ che le bestie siamo noi”. La sceneggiatura è modesta e la fiacca parte centrale ci fa ascoltare per intero non solo la citata Uh…Uh…, ma anche Giungla di città, con relativi balletti messi in scena da Celentano e da gruppi di figuranti presso la discoteca Kiwi di Milano. Carole Bouquet salva il film da un punto di vista erotico regalando rapide sequenze di nudo e alcuni palpeggiamenti con Adriano Celentano. Citiamo anche una sexy vestaglia da notte trasparente, alcune sequenze durante veri o finti temporali che spingono Bingo Bongo a dormire con lei, una parte in costume da bagno e un’altra che la vede insaponarsi in una vasca.

Molta comicità da cartone animato nelle prime sequenze – che sono le migliori – quando gli scienziati tentano di civilizzare Bingo Bongo. Alcune sequenze sono surreali (lo specchio che risponde), altre vengono riprese dal cinema muto e citano Chaplin (il sistema d’irrigazione che impedisce di bere a Celentano), in ogni caso il molleggiato è molto bravo interpretando un ruolo non facile.

Il film rientra nel periodo ecologico di Celentano che compie un discorso deciso contro caccia, zoo, acquari, gabbie, allevamenti intensivi, inquinamento, vivisezione e violenza contro gli animali. Il film si chiude con una citazione a King Kong – domato da Bingo Bongo – che va a vivere con Laura, Bingo Bongo e la scimmietta Renato. Da recuperare, soprattutto per nostalgia, visto che lo passano le reti Mediaset, tra Rete 4 e Iris.

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Regia: Pasquale Festa Campanile. Soggetto: Enrico Oldoini, Franco Ferrini. Sceneggiatura: Enrico Oldoini, Franco Ferrini, Franco Marotta, Laura Toscano. Fotografia: Alfio Contini. Montaggio: Amedeo Salfa. Musiche: Pinuccio Pirazzoli. Scenografia. Giantito Burchiellaro. Costumi: Mario Ambrosino. Produttore: Mario e Vittorio Cecchi Gori. Genere: Commedia. Durata: 105’. Interpreti: Adriano Celentano, Carole Bouquet, Enzo Robutti, Felice Andreasi, Roberto Marelli, Walter D’Amore, Guido Spadea, Alfio Patanè, Elizabeth Cobben, Maurizio Tabani, Mario Barilla, Andrea Montuschi, Salvatore Borgese.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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