La rissa permanente

Questo governo farà anche cose giuste, accanto a quelle sbagliate, se una parte consistente dell’opinione pubblica, come è apparso alle Elezioni europee, continua a dargli fiducia.

Ma c’è una cosa che non può che disturbare seriamente un osservatore esterno, non certo disinteressato, ma  imparziale (e che si augura che le cose vadano bene al Governo se questo vuol dire che vadano bene all’Italia): il clima di rissa permanente tra le due componenti della maggioranza. E, per di più, rissa pubblica e maleducata, in cui le ragioni dell’altro non vengono mai discusse seriamente, e magari obiettate, ma semplicemente derise o insultate. In questa mala arte il maestro è certo Salvini, ma non è il solo. Un Sottosegretario agli Esteri che paragona il Ministro dell’Interno del suo proprio governo a un giocatore di calcio spompato, è un signore che non conosce le regole basiche, non dico della buona educazione istituzionale, ma della semplice civiltà. Ma un Ministro dell’Interno che insulta fino a provocare querele una ragazzotta tedesca colpevole di idealismo chiamandola “comunistella viziata”, e attacca poi i giudici che non l’hanno ritenuta colpevole minacciando riforme della Giustizia, fa del male alla nostra immagine (perché tutto questo finisce inevitabilmente nella maggiore stampa straniera, già poco predisposta a nostro favore) e alla fine a sé stesso.

E a proposito di immigranti, parliamo della guerriglia permanente (e preoccupante) tra Salvini e la Trenta, cioè tra Interno e Difesa, due istituzioni preposte, ciascuna nel proprio ambito, a garantire la sicurezza del Paese e che dovrebbero avere l’elementare buon gusto (o buon senso) di andare d’accordo e, se disaccordo ci fosse, tenerlo riservato e risolverlo con discrezione.

Intanto, Roma conosce un degrado quasi senza precedenti e Venezia rischia ogni mese il disastro, a quanto dice il Sindaco, a causa dell’ineffabile Ministro Toninelli. D’accordo, siamo nell’era della politica urlata, della gara a chi la spara più grossa, e sia Lega che 5Stelle ne sono in larga parte colpevoli. Se le due forze non riescono ad andare avanti insieme, lo dicano, altre soluzioni ci sono, a parte nuove elezioni. Ma davvero gli italiani – questo “latin sangue gentile” – meritano questo continuo degradante spettacolo?

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