Creative Europe 2021-2027

Il 2 maggio dello scorso anno la Commissione Europea adottò la sua proposta di bilancio per il periodo 2021-2027 mettendo a bilancio un forte incremento del programma Europa Creativa includendo il Sottoprogramma MEDIA. La proposta prevedeva infatti di passare da 1 miliardo 460 milioni di euro a 1 miliardo 850 milioni per il periodo 2021-2027 con un incremento pari al 20,93%. Per quanto riguarda MEDIA, la Commissione propose un aumento da 819 milioni di euro a 1 miliardo 200 milioni con una percentuale di incremento del 31,75%. Al riguardo la Commissione dichiarò che “La Cultura è e deve essere al centro del progetto Europa. La diversità culturale e linguistica così come il nostro patrimonio culturale sono le caratteristiche chiave del nostro continente e dell’identità europea. Nel bilancio futuro, attraverso il programma Europa Creativa, la Commissione vuole porre fortemente l’accento sul sostegno al settore culturale e audiovisivo, tramite un incremento delle risorse per MEDIA al fine di rafforzare l’industria europea dell’audiovisivo”. Nella prima edizione 2014-2020 sono stati finanziati più di 2500 progetti impiegando 492 milioni di euro. Al primo posto come numero di progetti realizzati si è piazzata la Francia, coprendo il 20%, per un ammontare di 97,2 milioni di euro. Al secondo posto la Germania con 261 progetti coordinati per un totale finanziato di circa 56,2 milioni di euro; a seguire il Regno Unito con 189 progetti e quasi 50 milioni raccolti. L’Italia quarta con 180 progetti coordinati e 41,2 milioni di euro ottenuti.

La proposta della Commissione Europea è successivamente passata all’esame del Consiglio Europeo, che il 20 dicembre 2018 ha approvato il regolamento che istituisce il programma Europa Creativa per il periodo 2021-2027. In questa sede il Consiglio si limitò alla parte programmatica, in quanto gli stanziamenti dovevano essere stabiliti in sede di Bilancio Pluriennale 2021-2027. Le linee guida approvate miravano a salvaguardare, sviluppare e promuovere la diversità culturale e linguistica e ii patrimonio culturale europei e a rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi, in particolare quello audiovisivo.

La parte finanziaria è stata definita nell’ultima plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, deliberando un congruo aumento del budget, che superando di gran lunga le previsioni è passato da 1,4 miliardi di euro a 2,8 miliardi di euro. La farraginosità della governance europea purtroppo non si smentisce nemmeno in questo caso, in quanto la cifra diverrà ufficiale e stanziata solo con l’approvazione del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP 2021-2027), da addivenire entro il 2019, su cui si dovrà registrare l’accordo tra il Parlamento Europeo ed il Consiglio dei Ministri.

Se la prima versione del Creative si limitava alla salvaguardia e promozione del patrimonio culturale europeo, incentivando l’efficienza e la competitività del settore culturale, nella nuova versione che arriverà al 2027 si aggiunge il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo degli artisti e dei professionisti del settore cultura in una ottica di rilancio identitario dello spirito europeo.

Creative Europe si svilupperà su tre linee, la principale sarà il comparto Media, con il 58% del budget totale, indirizzandosi su produzione e distribuzione delle opere fuori dai confini. Si cercheranno nuovi tipi di sviluppo commerciale cercando nel contempo di stimolare la ricerca tecnologica nel ramo. Al secondo posto il sottoprogramma Cultura che assorbirà il 33% del fondo, destinato ad aiutare la circolazione di artisti ed opere, supporto alla cultura, ma anche inclusione e identità europea quale patrimonio artistico comune. All’interno di questo ramo troverà finalmente spazio la musica, con un programma specifico denominato “Music Moves Europe”. L’industria musicale è molto dinamica a livello europeo: genera un fatturato di 25 miliardi di euro e occupa 1,2 milioni di persone. Il nuovo programma prevede anche azioni per dedicare una linea di sostegno a reti di radio universitarie che raccontino l’Europa ai giovani. In tale ambito da registrare quanto detto da Vincenzo Spera, Presidente di Assomusica: “Finalmente la musica dal vivo, trascurata troppo a lungo, è stata riconosciuta come un asset importante dell’industria culturale e creativa europea. Proficuo è stato il lavoro svolto dall’onorevole Silvia Costa, dai relatori ombra e dalla Commissione stessa che in tempi molto stretti si è espressa su un testo così importante per la cultura, la creatività e la distribuzione delle opere. Auspichiamo che il Parlamento possa in breve tempo confermare questo fondamentale traguardo e che i Governi nazionali non esitino nel cogliere le opportunità garantite dal nuovo Programma.”.

Gli altri rami di Creative Europe Cultura saranno patrimonio culturale; editoria; architettura e design. Infine abbiamo il Transettoriale, che riceverà il 9% del budget e sarà sempre più orientato a rinforzare la rete dei Desk nazionali di Europa Creativa e i progetti interdisciplinari di arte, tecnologia e business, puntando ad un giornalismo di qualità. Gernot Blümel, ministro federale austriaco dell’UE, dell’arte, della cultura e dei media, ha dichiarato: “Europa creativa svolge un importante ruolo nel promuovere l’arte, la cultura e i media europei. Grazie all’accordo raggiunto oggi saremo in grado di offrire maggiore sostegno agli artisti e ai creatori europei, contribuendo così a sviluppare maggiormente la cultura e l’identità europee”.

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