Italia delle Regioni

Più potere ai Prefetti per le ordinanze anti-degrado nelle zone rosse dei Comuni, che andranno individuate sul modello delle zone rosse introdotte a Firenze e Bologna (in cui sono state delimitate delle aree vietate a determinati soggetti). Nel caso in cui i sindaci, “con proprio regolamento”, non riescano a raggiungere l’obiettivo della sicurezza urbana, allora sono chiamati a intervenire i Prefetti.

È questo in sintesi il provvedimento pensato da Matteo Salvini, che ha suscitato subito il malcontento dell’associazione dei Comuni Italiani. “I sindaci non sono distratti, affatto. Ed è curioso che il ministro Salvini che in base all’accordo sottoscritto tra governo ed enti locali sulle linee guida in materia di sicurezza urbana avrebbe dovuto affrontare il tema in conferenza Stato-Città a quel tavolo di confronto non si faccia vedere, e nel frattempo non perda occasione per far polemica con noi”, ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, commentando la nuova direttiva emanata  il 17 aprile dal ministro degli Interni, dal titolo “Ordinanze e provvedimenti antidegrado e contro le illegalità. Indirizzi operativi”.

Il titolare del Viminale ha inviato ai prefetti della Repubblica, e per conoscenza al capo della polizia Franco Gabrielli, un documento per il contrasto del degrado urbano, e per rafforzare la sicurezza delle città, affiancando un nuovo strumento operativo a quelli già introdotti dal decreto sicurezza.

A far infuriare i sindaci sono state soprattutto alcune dichiarazioni rilasciate dal ministro: “Basta occupazioni; le direttive del Viminale e il decreto sicurezza offrono armi in più per combatterle. Auspico la massima collaborazione dei sindaci. Il Viminale è sempre al loro fianco, ma nel caso dei sindaci distratti c’è sempre il supporto dei prefetti per contrastare illegalità e degrado”, ha detto Salvini, riferendosi al dibattito sulle occupazioni abusive di Firenze. “Un esempio è l’ordinanza anti-balordi del prefetto di Firenze Laura Lega, sulla base della quale emanerò a breve una direttiva che verrà applicata in tutta Italia”.

“Noi sindaci amministriamo ogni giorno, tra mille difficoltà e non abbiamo bisogno di essere commissariati da nessuno”. Sono dirette al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, le parole del presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro. Al centro della querelle, la direttiva anti-degrado urbano firmata dal vicepresidente del Consiglio – con i quali i prefetti potranno intervenire scavalcando i sindaci ogni volta che non saranno in grado di mantenere la sicurezza e il decoro in città – che in più di un’occasione non ha mancato di scagliarsi contro i primi cittadini. “Invece dovrebbe considerare come suoi alleati – ricorda – perché sono gli unici a conoscere il territorio”.

“Se Salvini ci avesse chiamati per affrontare seriamente il problema del degrado urbano nelle città – prosegue Decaro – gli avremmo detto che varare zone rosse è un po’ come mettere la polvere sotto il tappeto, non risolve il problema, lo sposta altrove”. “E no non siamo distratti – conclude – quello distratto sembra piuttosto il ministro, visto che sembra aver dimenticato che i prefetti hanno competenza esclusiva su ordine pubblico e sicurezza, e per occuparsi di questi temi non hanno bisogno di nessuna circolare ministeriale né di commissariare nessuno”.

Raggiunto l’accordo sui Centri Regionali per l’Impiego. “Con l’Intesa in Conferenza Stato-Regioni sull’attuazione del reddito di cittadinanza si è concluso positivamente un percorso che ha visto la ricerca di una stretta e leale collaborazione tra le Regioni e il Governo”, afferma la Commissione Istruzione, Lavoro, Innovazione e ricerca della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

“Abbiamo varato il piano straordinario di rafforzamento dei Centri per l’Impiego  e delle politiche attive che darà alle Regioni – spiega la Commissione – la possibilità di assumere 4.000 operatori a tempo indeterminato e di avvalersi dell’assistenza tecnica di 3.000 navigator contrattualizzati da Anpal servizi. Abbiamo chiarito tutti gli aspetti tecnici ancora aperti e in particolare la centralità dei Centri per l’impiego e il ruolo di assistenza tecnica che dovranno svolgere i navigator. In tal senso è previsto un accordo con la singola Regione che intende avvalersene in sede di convenzione bilaterale con la definizione delle azioni che si intendono realizzare e degli specifici standard di servizio per l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni”.

Il piano inoltre contiene i criteri di riparto delle risorse per l’ammodernamento delle strutture ed infrastrutture per il 2019 e 2020. “Esprimiamo soddisfazione – conclude la Commissione Istruzione, Lavoro, Innovazione e ricerca della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – perché il potenziamento dei centri permetterà di elevare il livello dei servizi verso standard di altri paesi europei, e di fronteggiare con più tranquillità la richiesta delle politiche collegate al Reddito di cittadinanza. Il tutto, però, avverrà nel rispetto delle prerogative e delle responsabilità di ogni soggetto istituzionale coinvolto”.

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