Favola (Film, 2018)

Un’ottima commedia che purtroppo è passata in sala solo due giorni come film evento (25 e 26 maggio), ma per fortuna ci sono i cineclub (il mio è Il Piccolo Cinema Tirreno di Follonica) che rimediano a troppe mancanze, così chi vive in provincia riesce a vedere un lavoro interessante, oserei dire necessario.

Filippo Timi aveva già scritto il copione dello spettacolo teatrale – in cartellone per ben 4 anni al Parenti – giocato su improvvisazione e monologhi, ma il film è un’altra cosa, visto il linguaggio, quindi insieme a Sebastiano Mauri (esordio con il botto dietro la macchina da presa) lavora per sottrazione e tira fuori un piccolo gioiello che cita musical, horror, western, noir e fantastico, abbeverandosi alla fonte dei film di Hitchcock, Doris Day e della commedia rosa anni Cinquanta.

La trama è molto articolata, dotata di uno straordinario finale a sorpresa, dopo 80 minuti di narrazione durante i quali si intrecciano molti fili narrativi che a prima vista sembrano surreali e grotteschi. Per non anticipare troppo diciamo solo che la storia ruota sulla necessità di affermare quello che siamo, nonostante il nostro corpo neghi le più intime convinzioni, come si comprende da un intenso monologo recitato da Timi davanti a un grande specchio. Filippo Timi è straordinario nei panni di una donna anni Cinquanta che si muove in un non luogo nordamericano, riceve strani ospiti, ha un marito possessivo e violento, persino una donna come amante, quando un giorno si scopre in parte uomo, visto che è fornita del membro virile. Il personaggio viene caratterizzato con una zeta marcata e divertente ispirata alle doppiatrici dei film femminili anni Cinquanta, ma anche con movenze leziose davvero d’altri tempi.

Non sveliamo altro. Il film è molto teatrale, recitato benissimo da tutto il cast che pare conoscere la parte a memoria, girato con padronanza di mezzi tecnici da Mauri, sceneggiato come un congegno a orologeria da Timi e dallo stesso Mauri. Favola è proprio quel che promette il titolo, una narrazione fantastica a lieto fine, che dice molte cose importanti, con leggerezza e sarcasmo, usando il metro del grottesco e del comico, immaginando una fuga dall’Italia al Nord America, in una realtà dorata, di sogno, tra cieli colorati, donne che vestono corsetti e gonne ampie, perfette casalinghe che devono sempre essere apprezzate dai mariti. Molte le cose memorabili, come il tentato suicidio sotto il casco per capelli per non sporcare e l’intuizione geniale di una cagnolina di pelouche che rappresenta l’inconscio del protagonista, la sua parte psicologica insondabile. Da vedere.

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Regia: Sebastiano Mauri. Soggetto: Filippo Timi. Sceneggiatura: Filippo Timi, Sebastiano Mauri. Fotografia: Renato Berta. Montaggio: Osvaldo Bargero, Susanna Scarpa.  Musica: Pivio, Aldo De Scalzi. Produzione: Carlo Degli Esposti. Interpreti: Filippo Timi (Mrs. Fairytale), Lucia Mascino (Mrs. Emerald), Luca Santagostino (i tre gemelli, infermiere), Piera Degli Esposti (madre), Sergio Albelli (Stan). Durata: 87’. Genere: Commedia.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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