The day after

Aspettando l’esito delle Primarie dell’8 dicembre, il mio personale tormentone non è chi le vincerà o quale sarà la linea del Partito Democratico (entrambi le risposte mi sembrano, già oggi, abbastanza prevedibili), semmai capire su chi Enrico Letta potrà contare all’interno del suo governo dal 9 in avanti.

Proprio dentro l’esecutivo, a mio avviso, si dovranno giocare le partite decisive. Infatti  sia nel centro destra (quello vecchio) che nel centro sinistra (rinnovato) mi pare chiaro che le posizioni, per quanto contrapposte, siano già ben definite. Berlusconi e Grillo, populisticamente, sono già entrati in campagna elettorale. Renzi (o chi per lui) metterà nero su bianco tre proposte fattibili (abolizione di Senato e Province,  passaggio al doppio turno alla francese, negoziazione concordata degli asset di Stato) e si metterà sulla riva del fiume in attesa di raccogliere gli onori o i cadaveri. Ovviamente perché anche il PD è già in campagna elettorale.

Resta da chiarire come gli esponenti del Governo si posizioneranno. Se saranno referenti diretti del Presidente del Consiglio oppure si muoveranno in ordine sparso. Indubbiamente c’è una gran voglia di de- berlusconizzazione, tant’è che i maggiori supporter del nuovo segretario Pd in pectore sono proprio Lupi, Di Girolamo e Lorenzin, pronti a dare carta bianca per garantire lunga vita al governo. Inoltre ad Alfano non dispiacerebbe per niente una legge elettorale che lo liberasse dall’abbraccio mortale del Cavaliere.

Certe rimangono le scadenze ed una ripresa che (seppur stando agli indici darà segnali incoraggianti già del primo semestre 2014) le persone non avvertiranno prima della fine del prossimo anno.

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