Ma… mi faccia il piacere!

Vi narro una storia natalizia. Siamo a un party in Inghilterra, quelli della nobiltà che più nobile non si trova, parlo di un party con principi veri, niente di azzurro farlocco.

La protagonista è una principessa moglie di un cugino della Regina. Immaginiamo lei che si veste; avrà sicuramente una cameriera che l’aiuta, una guardarobiera che le fa trovare tutto pronto; insomma lei si veste e naturalmente indossa qualche gioiello.

La solita carrettata di carati magari di perle rarissime, tutte uguali, tutte splendenti; ma sul cappottino non ce la mettiamo una bella spilla? Ci sta una favola, appunto. E lei sceglie proprio quella, magari portata centinaia di volte che però – ahinoi, ahilei, ahitutti – scatenerà l’inferno.

La spilla appartiene al genere Blackamoor, cioè rappresenta un servo nero o comunque un nero; e se è per questo, potrebbe essere chiunque, anche il re del Bongo Bongo. Mentre scrivo, guardò sconcertata il mio candeliere che raffigura un nero con la livrea che tiene una torcia e mentalmente mi do della razzista.

Sono in buona compagnia; anche la povera principessa è stata accusata di razzismo. Forse perché al pranzo c’era anche Meghan, la futura sposa di Henry che ha antenati schiavi; e allora il gioiello è stato giudicato offensivo: la figurina di un uomo nero con vestito dorato ha offeso la sensibilità di molti. Ma chi, in effetti? Chi si è risentito per una cosa che a me sembra ridicola, dando peso a sciocchezze. Naturalmente i Social, questo grande fratello che è sempre all’erta specie con le cavolate per farle diventare virali. E mentre scrivo ripenso al mio candeliere, il povero negretto che da tantissimi anni regge la torcia.

Si è scatenata un’ondata di commenti negativi: “di cattivo gusto”, “disgustoso”, “vergognoso”, “deliberatamente offensivo nei confronti di Meghan”. Come è noto, la neo-fidanzata di Harry è di mixed race (madre nera e padre bianco), ed è già stata vittima di commenti discriminatori per tale motivo quando ha cominciato a uscire con il principe.

Come è andata a finire? La principessa si è dovuta scusare per aver indossato un gioiello che appartiene alla sua famiglia da secoli, nemmeno fosse stata una croce uncinata, e lo scandalo almeno in parte è rientrato. Mi viene in mente Totò che avrebbe liquidato tutto con un “ma mi faccia il piacere!“. La spilla è stata rimessa in cassaforte e li giacerà in attesa di tempi migliori, quando l‘umanità ritornerà in possesso delle facoltà mentali capaci di distinguere il bene dal male, l’utile dal dannoso, il vero dal falso e soprattutto smetterà di pensare in 140 caratteri.

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