Shin Godzilla (Film, 2016)

Godzilla torna in Giappone dopo una breve parentesi nordamericana, soprattutto torna al modo di fare Godzilla tradizionale, senza eccessi in digitale, con modellini, ricostruzioni in scala e il mostro distruttore costruito in studio. Shin Godzilla ha come titolo internazionale Godzilla Resurgence e non è un sequel di Godzilla Final Wars – sempre della Toho Company – ma un vero e proprio reboot. Tutto ricomincia da capo, come se dal 1954 a oggi si fosse scherzato e nessuno al mondo conoscesse la minaccia di Godzilla. Hideaki Anno prende il posto del grande Hishiro Honda per regia, soggetto e sceneggiatura, ma le idee latitano, o meglio, sono sempre le stesse, al punto che il film può andar bene per chi niente sa del mostro radioattivo, ma finisce per annoiare chi conosce a menadito l’intera serie.

Noi che nel 2012 ci abbiamo scritto addirittura un libro (Godzilla il re dei mostri. Il sauro radioattivo di Honda e Tsuburaya), insieme a Davide Di Giorgio e Andrea Gigante, restiamo abbastanza sconcertati di fronte alla riproposizione del mostro invasore che distrugge senza motivo, mentre l’esercito tenta di abbatterlo. Finale che non anticipo, ma che è super scontato e che in ogni caso preannuncia un prevedibile sequel, che mi perderò senza rimpianti. Un film che abbiamo visto per fede, perché Godzilla resta una madeleine di celluloide, ricorda l’infanzia passata a far casino in un cinema di terza categoria con i sedili di legno da sbattere forte quando il mostro entra in scena e il pacchetto di semi stretto in mano.

La storia alterna lunghi momenti parlati, dove gli scienziati e i politici giapponesi decidono la linea da seguire per contrastare l’avanzata del mostro, a parti di pura azione con Godzilla che prima subisce una mutazione, quindi invade e distrugge Tokyo. Inutile dire che le sole parti interessanti sono quelle che presentano effetti speciali tradizionali, curati dal coregista Shinji Higuchi, che omaggiano il grande Eiji Tsuburaya, direttore della fotografia, creatore di pupazzi e modellini in scala per tutta la serie che ha imperversato negli anni 50-70. Shin Godzilla (Shin Gojira) significa Nuovo Godzilla, ma può anche voler dire Vero Godzilla o Dio Godzilla, ed è la trentunesima pellicola della saga, uscita dodici anni dopo l’ultimo prodotto giapponese. I temi sono quelli di sempre: la minaccia nucleare e la paura di una nuova esplosione atomica, corretti con i nuovi timori provocati dalla fissione nucleare e dai reattori che non funzionano come dovrebbero e costringono la popolazione a precipitose fughe per evacuare i luoghi contaminati. Il mostro Godzilla rappresenta da sempre la paura tutta giapponese di dover rivivere il terrore di una nuova esplosione nucleare. Pellicola che debutta in patria il 29 luglio 2016 con buon successo; da noi – fuori per tre giorni caldissimi di luglio – incassa oltre centomila euro. Pure troppi, visto il periodo.

Regia: Hideaki Anno, Shinji Higuchi. Soggetto e Sceneggiatura: Hideaki Anno. Casa di Produzione: Toho Company, Cine Bazar. Distribuzione (Italia). Minerva Pictures. Musiche: Shiro Sagisu. Effetti Speciali: Shinji Higuji, Atsuki Sako. Durata: 120’. Genere: Fantascienza, horror, catastrofico. Paese di Produzione. Giappone. Interpreti: Hiroki Hasegawa, Satomi Ishihara, Yutaca Takenouchi, Ren Osugi, Akira Emoto, Kengo Kora, Mikako Ichikawa, Kun Kumimura, Pierre Taki, Kyusaku Shimada, Ken Mitsuishi, Shingo Tsurumi, Kimiko Yo.

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 [NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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