Stabat Mater, la prima antologica di Ottieri

Catanzaro – A prima vista sembrano fotografie ricche di dettagli, cartoline delle più belle città del mondo immerse nella luce dei loro palazzi. Ma ad uno sguardo attendo si nota una sottile differenza di sfumature e sfocature data dalle pennellate: queste sono le opere di Tommaso Ottieri, l’unico pittore che utilizza ancora l’antica tecnica dell’encausto.

Tommaso Ottieri è un architetto di origini napoletane specializzato in bioarchitettura con la grande passione per la pittura, grazie alla quale ora è famoso in tutto il mondo, le sue opere incantano per la precisione delle riproduzioni dei palazzi che caratterizzano le città più famose, subito riconoscibili nei sui dipinti, ma i suoi dipinti non sono delle semplici riproduzioni, l’artista mette al centro della scena l’uomo; no, in queste specifiche opere non si vedrà mai ritratta una figura umana, ma la presenza dell’uomo si percepisce nella sua assenza.

I paesaggi di Ottieri sono sempre paesaggi notturni dove la luce, quella artificiale simbolo della presenza di attività umana in case ed appartamenti, ci si offre nelle sue varie sfumature, dalle tonalità più fredde dell’inverno a quelle più calde dell’estate. L’osservatore resta affascinato da tale meraviglia e colpito dalla grandiosità architettonica delle costruzioni umane, tanto da percepire quell’antico moto che spingeva l’animo dei nostri avi ad erigere palazzi, strade e ponti, la ricerca dell’eternità.

Tommaso Ottieri consacra anche le sue opere all’eternità tramite la difficile e faticosa tecnica dell’encausto che si ottiene lavorando i colori con la cera, ma la particolarità è che questi per poter aderire bene alla tela devo essere lavorati caldi con l’ausilio di asciugacapelli e fornelletti, così le sue opere possono resistere all’incedere del tempo.

Dal 2003, anno della sua prima mostra personale, ad oggi sono trascorsi quattordici anni e la voglia di studiare la complessità urbana cercando di rintracciare in essa un ruolo ben definito è rimasta immutata ed oggi ci viene raccontata in una mostra antologica, che sarà possibile visitare fino al 31 Agosto prossimo, presso le sale del museo Marca di Catanzaro.

Stabat Mater, questo il nome dell’esposizione curata da Maurizio Vanni, raccoglie tutte le opere di Ottieri che, con l’ausilio di un video-documentario realizzato dall’Associazione Culturale Art Doc Festival, ci svelano la sua forte personalità.

Queste opere sembrano il risultato di un studio dell’aura di un luogo, con il lavoro sulla luce, sulla materia e sulle cromie, Ottieri fa emergere l’anima dei luoghi forte e presente; non manca però in Ottieri lo studio dei classici dell’arte dedicati alla religione, e tra le sue opere compaiono anche soggetti femminili e maschili nell’atto di effettuare un sacrificio in difesa della loro fede o di un principio per loro superiore agli umani avvenimenti.

La mostra è stata realizzata dalla collaborazione dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, della Fondazione Rocco Guglielmo e della Galleria Russo di Roma nell’intento di dare un quadro dettagliato dell’opera di Ottieri.

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