Vacanze ai Caraibi (Film, 2015)

Neri Parenti tocca il suo minimo storico con questa farsa sboccata natalizia, anche se meglio sarebbe dire capodannesca, inaugurando al posto del cinepanettone il cinespumante, girando tre episodi che non presentano alcun punto di contatto, a parte la location tra la Repubblica Dominicana e una nave Costa Crociere.

In breve i tre atti, notando en passant che ci sono voluti ben cinque autori per scrivere e sceneggiare un soggetto ai minimi termini. Mario (De Sica), nasconde alla moglie Gianna (Finocchiaro) di essere in bancarotta, per salvarsi vorrebbe vendere la villa di Santo Domingo, dove vive la figlia Anna Pia (De Crescenzo), ma la ragazza è fidanzata con Mario (Ghini), un italiano molto più vecchio di lei che si finge ricco, ma in realtà vuole attaccare il cappello. Molti qui pro quo sono il sale dell’episodio, di sicuro il più riuscito e divertente dei tre, fino al rocambolesco finale. Gli altri due segmenti sono di uno squallore unico.

Fausto (Argentero) e Claudia (Spada), sono gli opposti che si attraggono, ma solo sessualmente, il primo è la macchietta dell’intellettuale, la seconda l’apoteosi della burina. Adriano (Bandiera) vive in una realtà virtuale, patito di applicazioni per tablet, fa persino l’amore con il pc e ordina pasti su Internet, naufraga su un’isola deserta e si dispera perché non c’è campo per il cellulare. Un film ambientato a Bayahibe e La Romana nella Repubblica Dominicana, ma anche sulla Costa Fortuna di Costa Crociere, vero sponsor dell’operazione, interessato a rifarsi una verginità e a incentivare prenotazioni dopo il triste episodio del naufragio al largo dell’Isola del Giglio.

Il solo episodio che strappa qualche risata – spesso per situazioni volgarissime – è il primo, anche perché interpretato da tre buoni attori come De Sica, Finocchiaro e Ghini, ma le situazioni sono ripetitive, la sceneggiatura prevedibile e le battute d’una rozzezza esemplare. Basti pensare ai cognomi dei protagonisti che nelle partecipazioni di un eventuale matrimonio diverrebbero Grossi Tubi in Vianale. Altre perle: i doppi sensi erotici tra De Sica e Ghini, prima parlando di un orologio, poi di qualcosa da succhiare, completati da un prete che origlia e li scambia per omosessuali; i poliziotti che svengono a causa delle orribili flatulenze di De Sica e Ghini rinchiusi dai rapitori nel bagagliaio, dopo aver mangiato fagioli; la battuta sulle meduse nel finale (ce l’avranno ‘er culo le meduse?) e molte altre di identico tenore.

Farsa e non commedia, ché la commedia è ben altra cosa, con i due episodi riempitivi che scadono nell’inutilità totale, soprattutto quello che vede protagonista il televisivo Dario Bandiera, patito di cellulari, che pare quasi non finire e resta un bozzetto irrisolto. Argentero e Spada sono belli, ma non basta, un pizzico di erotismo serve solo a rendere la farsa meno adatta a un pubblico di minori ma non aggiunge niente a una storia sciapita e troppo prevedibile. Divertente la copertina del finto libro letto da Argentero (poco credibile come intellettuale) che risulta scritto da Enrico Brizzi (uno degli sceneggiatori).

Fotografia televisiva, addirittura finta e artefatta nonostante i Caraibi, e pare impossibile vedere come non sia possibile rendere la realtà per quel che è, pure quando non ci sarebbe niente da modificare. Tempi, ritmi e battute di stampo televisivo. Un film realizzato proprio per venderlo a Sky, dove sta passando in occasione delle feste natalizie. Stile di regia che scompare e si annulla nel niente assoluto di una sceneggiatura piena zeppa di buchi e di situazioni già viste in molte altre opere migliori del passato (leggi commedia sexy). Neri Parenti è bravo, ma qui si adagia troppo alle esigenze commerciali. Evitatelo, se potete.

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Regia: Neri Parenti. Soggetto e Sceneggiatura: Neri Parenti, Fausto Brizzi, Marco Martani, Domenico Saveni, Christian De Sica. Fotografia: Gino Sgreva. Montaggio: Luca Montanari. Musiche: Bruno Zambrini. Scenografia: Maria Stilde Ambruzzi. Costumi: Eleonora Rella. Produttore: Mario Gianani, Lorenzo Mieli. Produttore Esecutivo: Olivia Sleiter. Durata: 100′. Genere: Farsa. Paesi di Produzione: Italia, Repubblica Dominicana. Casa di Produzione: Wildside. Distribuzione: Medusa. Interpreti: Christian De Sica (Mario Grossi Tubi), Massimo Ghini (Ottavio Vianale), Angela Finocchiaro (Gianna), Luca Argentero (Fausto), Ilaria Spada (Claudia), Dario Bandiera (Adriano Fiore), Maria Luisa De Crescenzo (Anna Pia), Cristina Marino (Maria Claudia), Francisco Cruz (Maggiordomo).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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