Premio Cittadino Europeo 2016, quattro italiani

Tra le attività celebrative che le istituzioni europee promuovono ogni anno, grande importanza rivestono sia le giornate informative sull’Unione europea che i premi conferiti a individui e gruppi di persone a favore dello sviluppo dell’Europa unita e il benessere dei suoi abitanti.

Dal 2008 il Parlamento UE assegna il “Premio Cittadino Europeo”: si tratta di un riconoscimento rivolto a singoli individui o organizzazioni che hanno dimostrato uno spiccato impegno verso l’integrazione europea e il dialogo tra i popoli. I progetti premiati rientrano specificamente nei settori riguardanti la promozione di una maggiore comprensione e integrazione tra i popoli degli Stati membri, o con l’intento di migliorare la cooperazione transfrontaliera o transnazionale all’interno dell’UE. Tra questi, sono comprese attività e azioni autonome di cittadini rivoltisi alla cooperazione culturale a lungo termine, che contribuiscono costantemente alla costruzione di una sempre più consapevole identità comune europea.

Per l’edizione 2016, il Premio Cittadino Europeo ha conferito l’onorificenza a 50 finalisti, tra cui sono presenti quattro italiani. La cerimonia si è svolta mercoledì 1 giugno a Bruxelles. La giuria, presieduta dalla vicepresidente del Parlamento UE Sylvie Guillaume (S&D) e composta dai vicepresidenti Ildikó Gáll-Pelcz (PPE), Anneli Jäätteemaki (ALDE) e Dimitrios Papadimoulis (GUE/NGL) ha annunciato i nomi dei premiati fra 79 candidature complessive.

I quattro vincitori italiani sono la Fondazione Arché, l’Opera per la Gioventù “Giorgio La Pira”, l’associazione Pegaso e l’attivista italo-marocchina Nawal Soufi. Presente a Milano, Roma, S. Benedetto del Tronto, in Kenya e Zambia, la Fondazione Arché si occupa di accoglienza a minori e mamme in condizioni di disagio per salvaguardare i legami famigliari; favorendo il sostegno all’integrazione delle famiglie straniere attraverso gruppi di auto aiuto, e promuovendo l’accesso all’istruzione degli orfani dell’AIDS. L’associazione “Giorgio La Pira” è invece impegnata nella formazione umana e cristiana dei giovani, verso un responsabile inserimento nelle comunità per la costruzione di una casa comune europea. Fondatore è stato Pino Arpioni, che maturò l’idea negli anni passati nei campi di prigionia tedeschi durante la guerra.

L’associazione Pegaso propone di condividere e mettere a confronto esperienze di famiglie con persone disabili, per costruire insieme un futuro adatto ai propri figli e a chi ha perso i propri genitori; Pegaso mira a rispondere alla domanda ricorrente dei genitori “che ne sarà dei nostri figli quando noi non ci saremo più?”. Infine, quale unico soggetto premiato come individuo, Nawal Soufi è una giovane donna italiana di 26 anni di origini marocchine, da sempre impegnata nelle attività per il sociale. Oggi è un punto di riferimento per migliaia di migranti, in particolare siriani, che la contattano dai barconi durante i viaggi di traversata del Mediterraneo: compito di Nawal è di raccogliere le loro coordinate e comunicarle alla Guardia Costiera.

Gli eurodeputati hanno l’esclusiva nel presentare le candidature al Premio Cittadino Europeo. La partecipazione al concorso presenta anche dei requisiti e limiti specifici per l’ammissione: non possono infatti essere considerati i cittadini, i gruppi, le associazioni o le organizzazioni coinvolti in progetti che ricevano più del 50% di finanziamenti dalle istituzioni dell’UE, o a cui sia già stato conferito un premio da parte di un’istituzione europea. Inoltre, il premio non può essere assegnato per attività svolte nell’ambito dell’esercizio di una funzione politica o di una carica elettiva.

©Futuro Europa®

Print Friendly, PDF & Email
Condividi

Sii il primo a commentare su "Premio Cittadino Europeo 2016, quattro italiani"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato


*