Berlusconi prova a ricucire con Salvini e Meloni

Silvio Berlusconi prova a riunire il centrodestra. Tenta, quantomeno, di ricompattare l’asse con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, dopo la rottura colma di tensioni per la corsa al Campidoglio. “Forza Italia insieme a Lega e FdI ha già una bozza di programma in vista delle prossime politiche”, ha detto l’ex Cav, in occasione della presentazione della lista azzurra a Milano. “Tre ministeri di FI, tre della Lega, due di FdI e 12 che vengono dalla vita vera. Stiamo cercando la squadra, finora ne abbiamo individuati quattro”.

D’accordo sul programma, ma non si parli ora di ministeri e poltrone da spartire. “E’ giusto ragionare di cose da fare – è la replica di Matteo Salvini – e quindi ben venga la cancellazione della legge Fornero, l’abolizione degli studi di settore, il blocco dell’immigrazione clandestina e la riduzione delle tasse. Ma parlare di poltrone e ministeri è l’ultima delle mie preoccupazioni e non interessa al momento né alla Lega, né agli italiani”. Contenuti che potranno essere condivisi in futuro ma, per adesso, i toni restano quelli della campagna elettorale dove la Lega e Forza Italia corrono non fianco a fianco a Roma, con la doppia candidatura di Meloni e Marchini e con tutti i veleni del post Bertolaso connessi.

Da una flax tax per chi ha un reddito al di sopra dei 12mila euro, una riforma fiscale con un condono, la chiusura immediata di Equitalia e anche “può darsi, l’introduzione di una moneta nazionale aggiuntiva che non è vietata”, tema da sempre caro alla Lega anti europeista, oltre alla riforma della giustizia. Per ragionare sui programmi c’è tempo. Forse meno di quanto si possa pensare. Le amministrative sono un test, con il centrodestra spezzettato in diverse realtà locali, il banco di prova più attendibile per valutare la tenuta del governo sarà il referendum istituzionale di ottobre. Per l’ex Cav se la riforma costituzionale sarà bocciata, subito dopo “ci saranno nuove elezioni” e il per vincerle il centrodestra “deve essere unito al di là delle difficoltà caratteriali di questo e quel leader”.

A dirlo gli ultimi sondaggi che confermano questo scenario. “Il Pd è al 30,2%, il Movimento 5Stelle è al 28 e il centrodestra unito al 33. Se però si andasse al ballottaggio perderebbe e dunque per dare un governo di democrazia al Paese la sola strada per il centrodestra è superare il 40%”, al primo turno, secondo Silvio Berlusconi. Infine una stoccata a Matteo Renzi: “Se passa la riforma costituzionale sarà regime”. A parere del leader forzista, “Renzi si è voluto costruire qualcosa su misura che non possiamo chiamare in altro modo che regime”.

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