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Trivelle: nato comitato nazionale Vota SI a referendum Tra primi firmatari varie associazioni – E’ nato il comitato nazionale delle associazioni “Vota Si per fermare le trivelle”. Lo rende noto Legambiente spiegando che il comitato “lavorerà per invitare i cittadini a partecipare al referendum del 17 aprile contro le trivellazioni in mare e a votare Si per abrogare la norma (introdotta con l’ultima legge di Stabilità) che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa di non avere più scadenze”. La Legge di Stabilità 2016, pur vietando il rilascio di nuove autorizzazioni entro le 12 miglia dalla costa, rende “sine die” le licenze giá rilasciate in quel perimetro di mare, aggiunge Legambiente secondo cui “far esprimere gli italiani sulle scelte energetiche strategiche che deve compiere il nostro Paese, in ogni settore economico e sociale, è la vera posta in gioco di questo referendum. Il comitato nazionale si pone l’obiettivo di diffondere capillarmente informazioni sul referendum in tutti i territori e far crescere la mobilitazione, spiegando che il vero quesito è: “vuoi che l’Italia investa sull’efficienza energetica, sul 100% fonti rinnovabili, sulla ricerca e l’innovazione?”. Il Governo, “rimanendo sordo agli appelli per l’election day (l’accorpamento in un’unica data del voto per il referendum e per le amministrative) ha deciso di sprecare soldi pubblici per 360 milioni di euro per anticipare al massimo la data del voto e puntare sul fallimento della partecipazione degli elettori al Referendum” rileva l’associazione ambientalista. Primi firmatari del Comitato nazionale “Vota Si per fermare le trivelle” sono Adusbef, Aiab, Alleanza Cooperative della Pesca, Arci, ASud, Associazione Borghi Autentici d’Italia, Associazione Comuni Virtuosi, Coordinamento nazionale NO TRIV, Confederazione Italiana Agricoltori, Federazione Italiana Media Ambientali, Fiom-Cgil, Focsiv – Volontari nel mondo, Fondazione UniVerde, Giornalisti Nell’Erba, Greenpeace, Kyoto Club,  La Nuova Ecologia, Lav, Legambiente, Libera, Liberacittadinanza, Link Coordinamento Universitario, Lipu, Innovatori Europei, Marevivo, MEPI-Movimento Civico, Movimento Difesa del Cittadino, Pro-Natura, QualEnergia, Rete degli studenti medi, Rete della Conoscenza, Salviamo il Paesaggio, Sì Rinnovabili No nucleare, Slow Food Italia, Touring Club Italiano, Unione degli Studenti, Wwf. (ANSA).

Acqua, M5S: finalmente proposta di legge in discussione martedì – “Finalmente dopo tre anni arriva in Commissione Ambiente alla Camera, per la discussione, la proposta di legge sull’acqua. Si comincerà martedì prossimo con una lunga discussione sugli emendamenti e valutazione su testo. Un risultato tanto atteso non solo da noi del M5S – dice Federica Daga, deputata del M5S in Commissione Ambiente e prima firmataria della pdl – ma da tutti i comitati per l’acqua bene comune che hanno raccolto ben 420mila firme nel 2007. Ricordiamo che la gestione dell’acqua deve essere pubblica: cosa che non avviene a causa di leggi come lo Sblocca Italia, il ddl Madia e le ultime leggi di Stabilità”. (ilVelino/AGV NEWS)

Territorio: 7 mln di abitanti a rischio frane e alluvioni nell’88% dei comuni. Presentato Rapporto Ispra ‘Dissesto Idrogeologico in Italia’ – Più di 7 milioni di italiani vivono in aree a rischio frane e alluvioni che interessano l’88% dei comuni. A presentare i dati ufficiali, elaborati nel 2015, il Rapporto Ispra ‘Dissesto Idrogeologico in Italia’, che fornisce una conoscenza completa e attuale sulla pericolosità da frana, idraulica e di erosione costiera dell’intero territorio nazionale e contiene indicatori di rischio relativi a popolazione, imprese, beni culturali e superfici artificiali, di grande rilevanza per la programmazione degli interventi strutturali e non strutturali di mitigazione del rischio nel Paese. I dati e le informazioni del Rapporto, definiti da Ispra sulla base delle perimetrazioni della pericolosità da frana e idraulica realizzate dalle Autorità di Bacino, Regioni e Province Autonome, sono disponibili online sulla piattaforma cartografica Italia Sicura (http://mappa.italiasicura.gov.it) e sul Geoportale Ispra (http://www.geoviewer.isprambiente.it). Nel dettaglio, supera i 7 milioni il numero degli abitanti residenti in aree a rischio frane e alluvioni (12% del totale), dei quali oltre 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (P3 e P4), mappate nei Piani di Assetto Idrogeologico (Pai) e quasi 6 milioni vivono in zone alluvionabili classificate a pericolosità idraulica media P2 con un tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (perimetrate nell’ambito della Direttiva Alluvioni).  Il forte incremento del territorio urbanizzato a partire dal secondo dopoguerra assume nel contesto del dissesto idrogeologico una particolare rilevanza in quanto ha portato a un considerevole aumento degli elementi esposti e quindi del rischio. Attualmente, nelle aree classificate a più elevata pericolosità da frana si trovano 476 km quadrati di superfici artificiali, pari al 2,7% del totale, mentre oltre 2.000 km quadrati (11,5%) ricadono nello scenario di pericolosità idraulica media. (Red/AdnKronos)

Energia. Exergy si aggiudica l’European Geothermal Innovation Award 2016. – Exergy, controllata di Seci Energia (Gruppo Industriale Maccaferri), leader nella realizzazione di impianti a ciclo Rankine a fluido organico (Orc) per la produzione efficiente di energia, è la vincitrice dell’European Geothermal Innovation Award 2016. Il premio, giunto quest’anno alla sua terza edizione e promosso dell’European Geothermal Energy Council e dell’ente fieristico Messe Offenbourg, è stato assegnato all’azienda italiana per il contributo significativo allo sviluppo del settore geotermico, grazie all’innovativo impianto realizzato a Denizli Tosunlar in Turchia, il primo a ciclo binario con due livelli di pressione su singola turbina. Ritirando il premio, Anthony Hinde, International Marketing and Sales Director di Exergy, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di aver vinto l’European Geothermal Innovation Award 2016. Questo premio è un riconoscimento per l’impegno profuso dal team tecnico nell’ideazione e nell’implementazione dell’impianto. La nostra turbina, una tecnologia proprietaria e unica sul mercato, consente di realizzare e sostenere economicamente progetti ritenuti irrealizzabili fino a poco tempo fa, potenziando l’efficienza degli impianti geotermici a bassa entalpia”. Claudio Spadacini, Ad di Exergy, ha aggiunto: “Questo secondo riconoscimento dell’European Geothermal Energy Council, dopo quello ricevuto nel 2014, riflette l’investimento che Exergy costantemente indirizza nel perseguire innovazioni e nuove applicazioni tecnologiche. Al momento stiamo lavorando su ulteriori miglioramenti della nostra tecnologia per il mercato dell’Orc, per continuare a sostenere la generazione elettrica da risorse rinnovabili in maniera sempre più efficiente ed economica”. (Dire)

©Futuro Europa®

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