Un metodo, più che una tesi

Gli ultimi avvenimenti nel campo del centrodestra hanno fatto così tanto rumore da monopolizzare l’attenzione di tutto e di tutti. Comportando, come spesso accade, la focalizzazione del dibattito politico tutto su di un punto: il PDL regge oppure si spacca? A ben vedere non abbiamo compiuto grandi passi in avanti se,  ripercorrendo a ritroso il cammino, troviamo più o meno lo stesso jingle: Berlusconi sì, Berlusconi no; toghe rosse sì, toghe rosse no; colpevole sì, colpevole no.

Oggi però, a dispetto del passato, un elemento di criticità in più credo vada evidenziato. Innanzitutto alcune “difficoltà” oggettive il Cavaliere le ha. Inoltre, come sempre accade in questi casi, non dobbiamo non considerare che tali “difficoltà” incidano pesantemente sulla qualità della vita, anche economicamente, sebbene si voglia credere che i soldi non siano mai un problema per alcuni. In fine non dimentichiamoci che nel dietro le quinte di tutto il palcoscenico ci sono due figli (Marina e Piersilvio) che, cadesse malamente il padre, potrebbero avere non pochi problemi.

Il punto sul quale incentrare la riflessione è che – al confronto di ciò, al di là della vicenda umanamente importante – oggi siamo ancora a dibattere se e come tutto questo possa incidere sulle sorti del Paese, invece di osservare più da vicino quanto accade nel campo opposto, il centrosinistra. E’ vero che i soliti ritornelli congressuali fatti di correnti, mozioni, tesi, ammiccamenti, frecciate, interviste, polemiche e tutto il kit necessario, hanno indotto l’opinione pubblica ad una resistenza passiva e quindi ad uno stato di auto protezione, ma è anche vero che  proprio lì si giocherà la partita più importante per il nostro futuro.

Il berlusconismo, il PDL, Forza Italia, il centrodestra – in qualsiasi fase lo si voglia osservare – bisogna tenere a mente che non è nato, né si è evoluto, sulla base di un confronto politico di tesi e valori contrapposti. Si tratta di una holding della politica dove, seppur si possa discutere della qualunque, a fine giornata si contano i guadagni, i tassi di crescita e le rendite per gli investitori.

Invece, nel marasma del centrosinistra, è evidente un’opportunità: promuovere non già una tesi, bensì un metodo diverso, che riporti tutte le diverse anime al suo interno a fare un passo indietro, in favore di un’apertura alla società ed alla gente, perché si torni a parlare, senza paure ed ipocrisie, di prospettive e di ambizioni. Favorendo quindi anche chi, tra i moderati, osserva ancora cautamente il trasformismo degli eventi.

Tenendo a mente una lezione di Olivetti: “Qualsivoglia indagine di mercato fotografa il passato e non il futuro e sono per loro natura conservatrici. La gente è conservatrice fino a che non gli dai l’occasione per sognare qualcosa di nuovo”.

©Futuro Europa®

Print Friendly, PDF & Email
Condividi

Sii il primo a commentare su "Un metodo, più che una tesi"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato


*