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Quote latte: rischio multe per l’Italia – Nell’ultimo anno di attuazione del regime delle quote latte che terminerà il 31 marzo 2015 c’è il rischio concreto dell’arrivo di nuove multe per il superamento da parte dell’Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione Europea, dopo quattro anni in cui  nessuna multa è stata dovuta dagli allevatori italiani. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento al Consiglio dei Ministri agricoli dell’Unione Europea che ha all’ordine del giorno anche l’andamento del mercato del latte dopo che nel mese di marzo comportamenti scorretti nel pagamento del latte agli allevatori hanno portato prima in Spagna e poi in Francia alla condanna da parte dell’Antitrust delle principali industrie lattiero casearie, molte delle quali, peraltro, operano anche sul territorio nazionale dove invece c’è  un “silenzio assordante” da parte dell’Autorità Garante delle Concorrenza e del mercato. I prezzi praticati dagli intermediari della filiera del latte fresco sono iniqui e gli allevatori – precisa Coldiretti – manifestano ormai evidenti segni di difficoltà perché non riescono a coprire neanche i costi di produzione. Per questo la Coldiretti e il Codacons – continua la Coldiretti – hanno chiesto con un esposto di fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei produttori di latte fresco all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato.

Mobilità nuova, ad aprile a Bologna gli Stati Generali – Il 10, 11 e 12 aprile si terranno a Bologna gli Stati Generali della Mobilità Nuova: a darne notizia è Legambiente. L’associazione ricorda che ’Italia è il paese europeo con la più alta densità di automobili: 36 milioni di auto, il 17% dell’intero parco circolante in Europa, a fronte di una popolazione pari al 7% di quella dell’intero continente. L’altissimo tasso di motorizzazione e, insieme, il ricorso all’auto privata per la stragrande maggioranza degli spostamenti generano una lunga serie di esternalità negative economiche, ambientali, sociali e sanitarie. Si calcola che nel nostro Paese la congestione delle reti di trasporto abbia causato la perdita di 142 miliardi di euro di Pil negli ultimi dieci anni e il Rapporto OECD del marzo 2013 segnala che si trova nei nostri confini oltre il 50% delle città europee più inquinate. Come cambiare strada? Come uscire dalla paralisi del sistema dei trasporti, più critica su scala urbana, locale e regionale dove si registra il 97,2% di tutti gli spostamenti? Come incentivare il trasporto pubblico? Quali sistemi e servizi possono coadiuvare l’auto privata? Informazioni statigeneralimobilitanuova.it

Green Act, presidente Anci chiede incontro a Ministro Ambiente – “Condividere e strutturare un percorso virtuoso sulle tematiche dell’energia e dell’ambiente in vista dell’emanazione del Green Act, in modo che l’emanando provvedimento offra strumenti operativi per le amministrazioni”. E’ sulla base di questa istanza che il presidente dell’Anci, Piero Fassino, chiede un incontro al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. In una lettera inviata al ministro, Fassino evidenzia che gli ambiti di intervento del decreto che starebbe per essere emanato “risultano estremamente delicati e sensibili per le amministrazioni comunali in quanto forieri, tra l’altro, di risvolti economici – oltre che ambientali – non indifferenti, e potrebbero determinare un forte impatto per i bilanci delle amministrazioni”.Il presidente dell’Anci, inoltre, ricorda come sia “estremamente necessario prevedere azioni volte a favorire una logica integrata di sistema fra il tessuto economico-sociale e quello amministrativo-aziendale, capace di rispondere al meglio alle esigenze latenti dei singoli territori. Su tali aspetti – conclude Fassino – l’Associazione può sicuramente offrire il proprio contributo, onde garantire l’applicabilità e l’efficacia delle disposizioni legislative in costruzione”.

Energia, ‘storico’incontro tra Enel e Greenpeace – Incontro a Roma tra una delegazione di Enel guidata dall’amministratore delegato Francesco Starace e una di Greenpeace, guidata dal direttore esecutivo di Greenpeace International Kumi Naidoo e da Andrea Purgatori presidente di Greenpeace Italia. Con la nomina del nuovo vertice aziendale, la strategia industriale di Enel punta ad un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili, all’efficienza energetica, alle smart grids ed ai sistemi di accumulo (storage). Inoltre Enel si è impegnata ad abbandonare progressivamente nuovi investimenti nella filiera del carbone. Per quanto, spiega una nota, tuttora permangano differenze di valutazione sulla definitiva uscita del gruppo dal carbone in Italia e su alcune delle metodologie per perseguire obiettivi più ambiziosi in sede europea, la visione di medio-lungo termine di un sistema energetico per larga parte basato su generazione da fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica, è oggi un elemento condiviso.

©Futuro Europa®

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