Riportiamo a casa i Marò

«Leggo una nota che viene dall’ufficio di presidenza del Senato: “Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha ricevuto oggi, nel suo ufficio a Palazzo Madama, la delegazione di senatori e deputati delle Commissioni Esteri e Difesa dei due rami del Parlamento che si sono recati in India, lunedì e martedì scorso, per incontrare i due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti nel Paese asiatico. I parlamentari hanno esposto al Presidente Grasso i dettagli della missione e dell’incontro con i due militari”.

Quello che il comunicato non dice è che la missione, pagata da noi contribuenti, è stata un vero flop. Cioè, abbiamo pagato una vacanzina a questi qua. E ci siamo pure letti la dichiarazione di Pier Ferdinando Casini: “Toccante, sono dei ragazzi straordinari che vivono con grande dignità una condizione veramente difficile”. Ma và?

Vi spiego il motivo del flop. Questo gruppo di “scienziati” è partito senza sapere bene (tranne forse uno, ex militare) cosa fare, senza appuntamenti, senza un minimo di agenda e a New Delhi hanno trovato un muro di gomma. Anche perché, notizia delle notizie, il gruppetto è partito proprio in coincidenza della Festa della Repubblica Indiana e quindi non hanno potuto incontrare nessuna autorità locale!

Ma io mi chiedo, questa gente possiede una segreteria? Cosa fanno queste persone oltre a prenotare i ristoranti e i biglietti aerei? Non s’informano? Io, per deformazione professionale, quando vado all’estero per lavoro, mi informo anche sul segno zodiacale del portiere dell’albergo dove alloggerò e vado in crescendo; e io non sono un deputato.

Alle perse avrebbero potuto telefonare al sindaco di Arzignano in provincia di Vicenza, Giorgio Gentilin; questo signore ha declinato l’invito del Console generale dell’India, dicendo: “Non ho motivo di banchettare e omaggiare le istituzioni indiane in questo momento. Non posso celebrare il governo di un Paese che trattiene in carcere due nostri cittadini, due militari italiani che stanno rischiando la pena di morte”. E va bene che la pena di morte non la rischiavano, ma il gesto è stato forte; ecco, avrebbero potuto telefonare a lui.

Quindi doppia vergogna gente. Oltre che inadeguati anche ignoranti e presuntuosi. Cosa speravano? Che tutti avrebbero aperto loro le porte anche in giorni di festa solo in virtù della loro qualifica?  E il caro Staffan che sta lì da un anno? E ogni tanto con quel caro birignao ci dà laconiche notizie?

Una pagina di pura approssimazione, una ennesima dimostrazione che la nostra classe politica è composta per lo più da gente impreparata e inutile. E loro, i Marò, come devono sentirsi? Forse come l’animale dello Zoo? Osservati e omaggiati. Ma sempre prigionieri.

L’unico ad alzare davvero la voce è stato il nostro Ministro della Difesa, per primo dopo due anni. Cito a memoria: il governo valuterà il ritiro da tutte le missioni internazionali se non ci sarà il sostegno della comunità internazionale per far rientrare in Italia i nostri due Marò, perché erano impegnati in una missione contro la pirateria a beneficio della collettività mondiale.

Fortuna che oltre ai tanti incapaci ce ne è almeno uno con gli attributi. Riportiamo questi ragazzi a casa!»

©Futuro Europa®

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2 Commenti per "Riportiamo a casa i Marò"

  1. Giovanni Jannuzzi | 13 Febbraio 2014 a 15:28:39 | Rispondi

    Cara Elvira, parole sante! Casini ha fatto un’altra figura da Casini (non puoi cavar sangue da una rapa!). Penosetto Staffan De Mistura. Pessimo Ban Ki-moon che tra l’altro (lo dico da vecchio dell’ONU), viltà a parte, ha detto una colossale sciocchezza. Brava Emma Bonino che lo ha redarguito. Bravissimo il nostro Mauro. Brava la signora Ashton. Bravo il Segretario Generale della NATO. Preghiamo con fervore perché i due marò tornino a casa. Augurandoci, magari, che la prossima volta evitino di confondere pescatori con tigrotti di Mompracem!

  2. grazie Ambasciatore! sì, per fortuna anche il ministro Bonino ha preso in carica il dramma. Comunque, credo che rileggere Salgari faccia bene a molti!

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