Cronache britanniche

Londra – Come da pronostico Jonathan Hill, il commissario designato da Cameron alla Commissione Europea che è stato nominato da Juncker alla guida dei servizi finanziari, non ha superato il primo banco di prova del Parlamento europeo. Il conservatore uomo di punta del premier ed ex presidente della Camera dei Lord sarà riascoltato nei prossimi giorni. L’ennesimo grattacapo per Londra che mirava a difendere il proprio ruolo di centro finanziario d’Europa.

Secondo molti Membri del Parlamento Europeo (MEP) Lord Hill non è, infatti, l’uomo giusto per dirigere un portafoglio cosi delicato. Innanzitutto, gli viene imputato un forte link con le istituzioni finanziare di Londra. Hill ha, però, prontamente smentito che il suo passato di lobbista finanziario possa influenzare le sue decisioni future. Il commissario britannico, dinanzi a una folta maggioranza di parlamentari più che scettici nei suoi confronti, ha, infatti, dichiarato di non essere al servizio della City ma di rappresentare gli interessi dei 28 paesi membri. Le sue risposte alle domande provenienti principalmente dai banchi dei verdi e dei social democratici sono state però vaghe e spesso prive di sostanza sui contenuti dell’agenda che intende portare avanti. Certamente un velo di scetticismo da parte dei parlamentari è senza dubbio giustificato dato che Hill rappresenta le posizioni di un paese che ha condotto una battaglia assidua per uscire dall’UE, che ha rigettato l’euro e che non partecipa neanche all’unione bancaria. Probabilmente con la sua nomina si riaprirebbero questioni scomode come la tassazione sulle rendite finanziarie e il tetto ai bonus dei banchieri, nelle quali Bruxelles è noto, ha una visione diametralmente opposta a quella di Londra. Hill, ha assicurato che opererà in piena trasparenza, ottemperanza delle regole UE, e proporrà una maggiore presa di responsabilità da parte delle banche. I suoi pochi “ammiratori” sostengono che questa è un’ occasione irripetibile per riportare Londra nell’orbita europea affinché giochi un ruolo più importante nei meccanismi della regione.

Certamente nel bilaterale tra Cameron e Renzi in visita a Londra si discuterà anche di come sbloccare l’impasse sulle nomine alla Commissione, infatti, si potrebbe pronosticare uno scambio di favori tra conservatori e social-democratici. Di fatto, anche Moscovici, commissario designato agli affari economici proveniente dall’ala di sinistra, è stato messo con le spalle al muro dai parlamentari del PPE, per la sua gestione della crisi e riguardo alle posizioni morbide della Francia sulla stabilità dei conti. Chissà che Renzi, il quale ha da sempre sostenuto che l’Europa non può permettersi di perdere Londra come partner UE, e forte della sua carica di Presidente di turno del Consiglio Europeo non possa giocare un ruolo chiave nel sbloccare i giochi concernenti le nomine dei “commissari in forse”.

©Futuro Europa®

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