Il pasticcio ZTL e il bilancio di Roma Capitale

Non erano fantasie le critiche agli indiscriminati aumenti applicati ai romani dal Sindaco Marino, critiche sia di merito che di metodo. Oggi, con il pasticcio delle tariffe ZTL per l’accesso al centro di Roma, i problemi seri iniziano ad arrivare al pettine, come nodi difficilmente districabili.

Sappiamo come dette tariffe abbiano subito un rincaro anche fino al 1200% snaturando completamente quella che è la finalità della tariffazione (“…forma mediata di disincentivazione dell’uso dei veicoli a motore per il trasporto individuale privato attraverso l’intervento sulla domanda di mobilità” cfr. Cic.n.3816/97 Min.Trasporti), per diventare uno strumento di reperimento di risorse e, quindi, uno strumento per fare cassa, ed è naturale che, a fronte di un tale abnorme provvedimento, i cittadini si sarebbero mossi non solo con dissenso politico, ma anche in sede giudiziaria. Ed ecco, quindi, i ricorsi al Tar che hanno fatto emergere in tutta la sua evidenza il problema.

E’ di comune percezione il principio secondo cui la tariffazione per i residenti non possa essere una vera e propria tassa, tale da incidere pesantemente sul budget familiare e/o imprenditoriale, per cui essa, sia pur teoricamente possibile, deve essere particolarmente leggera ed unicamente mirata alla disincentivazione all’uso dei veicoli privati, giammai potrà essere una limitazione effettiva alla mobilità dei residenti e di chi lavora nelle zone ZTL, come è, invece, avvenuto con l’incredibile ammontare voluto dalla nostra Amministrazione Capitolina.

Principi costituzionali, sia italiani che comunitari, garantiscono la libertà dell’individuo e l’uguaglianza, per cui è evidente che qualsiasi provvedimento che crei, senza un’adeguata giustificazione, impedimenti alla mobilità e diseguaglianze tra cittadini, sia illegittimo. Per non parlare, poi, della Circolare n.3816/97 del Ministero dei Trasporti che detta chiare linee guida della tariffazione, stabilendo questi principi fondamentali: 1.”la tariffazione degli accessi alle zone a traffico limitato si inserisce nelle strategie generali d’intervento per migliorare la mobilità urbana …. rappresenta una forma mediata di disincentivazione  all’uso dei veicoli”; 2.la domanda di mobilità privata “non può essere in alcun modo limitata, ma unicamente orientata verso modalità alternative di trasporto … ne deriva che la tariffazione degli accessi non può essere considerata una misura a se stante, ma deve essere studiata ed attuata nell’ambito delle strategie generali d’intervento del Piano urbano del traffico”; 3.le tariffe devono essere “articolate e differenziate, se relative ad utenti che sostano su spazi pubblici stradali non soggetti a tariffa di sosta, ovvero che sostano su altri spazi pubblici stradali soggetti a tariffa o su spazi privati”.

Nessuno dei suddetti principi pare sia stato rispettato, pertanto con molta probabilità il Giudice Amministrativo annullerà le delibere e, quindi, che succederà? Al momento il Tar, per uno dei ricorsi presentati, ha provveduto sia ad una sospensiva inaudita altera parte (decreto 3509/14), sia ad una successiva sospensiva a seguito dell’udienza cautelare (ordinanza 4014/14), fissando una velocissima udienza per il merito al 3 dicembre 2014. Certamente per la ricorrente, quindi, la nuova tariffazione non si applica, quanto meno fino alla decisione definitiva, ma, in effetti, se altri cittadini facessero istanza per l’applicazione del provvedimento, anch’essi non pare peregrino ritenere possano usufruire del beneficio.

Infine, se il ricorso fosse definitivamente accolto, tutti gli aumenti cadrebbero nel nulla, con la conseguenza di un buco di bilancio e di una pletora di richieste e cause per la restituzione di quanto incassato in più. Insomma un possibile caos ZTL che si riverserebbe sul bilancio di Roma Capitale.

Chiediamo, quindi, che il Sindaco Marino torni sui suoi passi, non solo per la questione prettamente giuridica, ma per l’assoluta insostenibilità politica degli indiscriminati aumenti sulla pelle dei cittadini del centro di Roma, molti dei quali saranno costretti a vendersi la macchina.

©Futuro Europa®

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