Ricchi miserabili

E’ semplicemente avvilente riscontrare come ben tredici senatori del Pd abbiano saputo reagire con un atto forte quale l’autosospensione dal partito contro le forzature del loro segretario. Rimuovere Mineo e Mauro perché non in linea con le decisioni prese da Renzi d’intesa con Berlusconi con la riforma del Senato è stato un atto scellerato che non potrà non avere conseguenze.

Un atto avvilente perché vedere senatori della propria parte politica come Casini, Romano, Oliviero e Di Biagio, portatori di una cultura cattolico-democratica imperniata su valori di democrazia, libertà, rispetto delle idee altrui, prestarsi ad azioni di killeraggio su ordine di un post-comunista come l’attuale presidente del Consiglio, è un atteggiamento assolutamente incomprensibile da persone come me.

L’alleanza di Governo con il Pd è qualcosa, allo stato dei fatti, di incontrovertibile, ma c’è modo e modo di essere alleati in una coalizione. Spero che la lezione offerta dai sostenitori di Mineo serva ai nostri senatori per ricondurli ad atteggiamenti dignitosi per i partiti che rappresentano. E’ vero, l’orgoglio rende poveri, ma arricchirsi per un piatto di lenticchie rende miserabili e comunque poco credibili agli occhi di un’opinione pubblica che sempre più diffida dei politici per la loro incoerenza.

A quanti difendono Renzi per quanto accaduto, faccio presente che lo stato di necessità ed il consenso elettorale riscosso da qualcuno, per quanto ampio possa essere, non giustifica mai l’affievolimento dei fondamentali principi democratici. Del resto, in qualsiasi sistema non democratico, ci si giustifica sempre appellandosi al voto plebiscitario ottenuto. Il voto, di per sé, se non seguito da comportamenti altrettanto democratici, non può essere mai definito l’unica essenza della democrazia. E noi condanniamo ovunque questi regimi!

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo è eurodeputato uscente del PPE e socio fondatore dei Popolari per l’Italia]

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