Camerini virtuali OVS-Google: il nostro test

L’innovazione tecnologica contamina anche il settore del retail e del design. Immaginiamo, infatti, di essere all’interno di un camerino per provare un capo di abbigliamento. Supponiamo poi di trovarci di fronte ad un grande monitor che ci consenta di vederci da diverse angolazioni e di richiedere assistenza al commesso direttamente dall’interno, senza dover abbandonare il camerino.

Tutto ciò non è fantascienza ma realtà. Il 29 maggio 2014 ha infatti aperto nel centro storico di Milano, a due passi dal Castello Sforzesco e più precisamente in via Dante, un nuovo negozio Oviesse. Il punto vendita è frutto dell’accordo tra il Gruppo Coin e Google Enterprise, cui si deve la presenza di alcune tecnologie d’avanguardia. L’obiettivo è offrire ai clienti un’esperienza multisensoriale e integrata, oltre che ovviamente ottimizzare i processi interni, rendendoli più snelli ed efficienti. Per capire se le aspettative sono state confermate, noi di Futuro Europa ci siamo recati personalmente nello store per testare e toccare con mano le tecnologie Google di cui è dotato.

Dal punto di vista estetico, il punto vendita si presenta come uno spazio caratterizzato da un design essenziale, moderno e avveniristico fatto di ampie vetrate, superficie riflettenti e pareti bianche. Sin dall’esterno è presente l’indicazione che all’interno sono disseminate le tecnologie di Google Enterprise, tra cui una nota di merito va sicuramente agli Interactive Kiosks. Si tratta di postazioni touchscreen, in cui il cliente può consultare in autonomia il catalogo Oviesse, fare acquisti tramite la piattaforma e-commerce e verificare la disponibilità di un dato capo negli altri punti vendita della catena. Per il riconoscimento del prodotto è sufficiente inserire il cartellino nell’apposito lettore ottico. Il chiosco è fornito anche di POS, utile nel caso di pagamento con carte elettroniche.

La vera chicca sono però i camerini intelligenti (Magic Fitting Room) collocati al terzo piano. Sono solamente due ed è un vero peccato che non siano presenti in tutti i reparti. Fatta eccezione per il grande schermo a parete, i camerini sono molto spartani: pavimentazione con parquet legno grezzo, una seduta e – nota negativa – non c’è la chiave per chiudersi all’interno. Il monitor è touchscreen, mentre le funzioni attivabili da menù sono: cambia inquadratura (il camerino è dotato di due telecamere, poste rispettivamente lato fronte e retro), richiedi la taglia al personale (in questo caso occorre scansionare il codice a barre presente sul cartellino), info e privacy. Inquadrando con l’app Oviesse il QR Code presente nella schermata di avvio è poi possibile condividere i propri selfie-look grazie alla piattaforma Google cloud platform, per un’esperienza 100% social. La feature non è casuale e cavalca la moda degli autoscatti particolarmente diffusa fra i teen.

Meno interessanti sono le postazioni computer presenti al piano -1 (moda uomo), tramite cui tra le altre cose è possibile fotografarsi e, volendo, aggiungere elementi grafici di dettaglio tipo stickers o icone. Se ne apprezza l’intento interattivo (rendere più piacevole la permanenza dei visitatori?), ma rispetto alle altre tecnologie presenti hanno ben poco a che vedere con Oviesse e alla peggio rischiano di essere percepite come distraenti.

In generale la presenza delle soluzioni Google Enterprise favorisce l’ulteriore svecchiamento della catena d’abbigliamento, che, per effetto di una politica di rebranding di successo, identifica nei giovani il suo target primario. Il personale di negozio dovrebbe forse essere più presente e preparato sull’argomento, fornendo assistenza e supporto ai clienti che hanno poca domestichezza con la tecnologia. A parte ciò, l’iniziativa ha carattere di unicità per il nostro Paese e solo per questo merita di essere apprezzata: a tal proposito l’AD di Coin, Stefano Beraldo, ha ricordato che Oviesse è il primo retailer italiano che ha deciso d’impegnarsi per offrire soluzioni innovative a supporto di un’esperienza d’acquisto indoor multicanale.

©Futuro Europa®

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