Italia delle Regioni

“Scuola e povertà educativa”: è stato presentato recentemente  il Rapporto 2014 da “Save the children”.   Ricordiamo che Save the Children è la più importante organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuovere i loro diritti, subito e ovunque, con coraggio,  passione, efficacia e competenza.   Essa opera in 119 paesi del mondo con programmi di salute, risposta alle emergenze, educazione e protezione dei bambini dagli abusi e dallo sfruttamento.

Alla Save the Children International come Ong (Organizzazione non governativa) viene riconosciuto uno status consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).  Save the Children Italia è stata costituita alla fine del 1998 come Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale) ed ha iniziato le sue attività nel 1999 ed oggi è riconosciuta ufficialmente dal Ministero degli Affari Esteri. Porta avanti attività e progetti rivolti sia ai bambini e alle bambine dei cosiddetti paesi in via di sviluppo che a quelli che vivono sul territorio italiano.

Dal rapporto annuale 2014 emerge che nelle nostre regioni del Mezzogiorno viene riscontrata una minore qualità dell’offerta educativa. Ma anche le regioni del Nord sono lontane dagli obiettivi indicati dall’Unione Europea. In particolare è alto il tasso di dispersione scolastica, con punte del 22 e 25,8% in Campania e Sicilia, e 19% in Valle d’Aosta.  Sono le regioni del Sud quindi ad avere una più “scarsa e inadeguata” offerta di servizi e di occasioni educative e formative per bambini e adolescenti. In particolare sono insufficienti gli asili nido (solo per il 2,5% dei bambini in Calabria), e le scuole a tempo pieno (solo nel 6,5% delle primarie in Campania). In questo quadro sono meno di un terzo i minori che fanno sport. I libri e l’arte occupano in modo marginale il tempo libero e la povertà economica colpisce un 1 milione di minori in tutta Italia.

La situazione è più grave e diffusa al Sud, ma anche le regioni più “ricche” di servizi e opportunità educative per bambini e adolescenti, non reggono il confronto con l’Europa: nessuna regione italiana risulta essere in linea con alcuni obiettivi europei quali, per esempio, la copertura degli asili nido che dovrebbe essere del 33% (nella fascia di età 0-2 anni).   La dispersione scolastica è in Campania e Sicilia al 22 e al 25,8%, in Valle d’Aosta è al 19% (l’Ue ha posto l’obiettivo del 10% al 2020).

Secondo il rapporto di “Save the children” sono Campania, Calabria, Puglia, e Sicilia, ad avere la maggiore  ‘povertà educativa’, cioè dove è più scarsa e inadeguata l’offerta di servizi e opportunità educative e formative per bambini e  adolescenti. Sono  “largamente insufficienti gli asili e le scuole a tempo pieno” e “alto e allarmante il tasso di dispersione scolastica”. “Al polo opposto della classifica e’ il Friuli Venezia Giulia,  seguito da Lombardia ed Emilia Romagna, le regioni italiane più  ‘ricche’ di servizi e opportunità educative per bambini e  adolescenti”, aggiunge Save the children.

Tutte queste informazioni sono contenute nel rapporto “La Lampada di  Aladino – L’Indice di Save the Children per misurare le povertà  educative e illuminare il futuro dei bambini in Italia”, realizzato  dall’organizzazione impegnata nella tutela dei diritti dei minori.

Save the children aggiunge che “la Campania si segnala ancora  per una bassa presenza del servizio mensa nei principali istituti (l’hanno il 49% circa di essi a fronte del 73% in Lombardia), per l’inferiore numero di scuole con collegamento internet (52,6% a fronte del 77, 5% in Basilicata e del 75,7% nelle Marche) ma soprattutto per  il notevole tasso di dispersione scolastica (22%); un problema molto grave anche in Sicilia (con il 25,8%) e in Sardegna (24,7%) ma che non risparmia anche regioni del Nord, come la Valle d’Aosta (19,1%) e la  provincia autonoma di Bolzano (16,7%), tenendo l’Italia ancora molto  lontana dalla soglia europea del 10%”.

Il Friuli Venezia Giulia, invece, detiene il primato della regione con la più ricca offerta di servizi e opportunità di formazione per i minori”, distinguendosi “per numero di bambini che legge (il 75,7% ha letto almeno un libro nell’ultimo anno), che fa sport (il 56%, poco meno della Valle d’Aosta), per livelli di dispersione scolastica (11,4%) vicini alla soglia della media Ue, edifici scolastici mediamente in buone condizioni (il 73,2% delle scuole ha certificato di agibilità”.

©Futuro Europa®

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