Watchmen (Film, 2009)

Alan Moore è un genio del fumetto che ha creato un universo alternativo dove gli uomini convivono con i supereroi, gli Stati Uniti hanno vinto la guerra in Vietnam e Nixon ha ottenuto un terzo mandato presidenziale. Dave Gibbons presta un segno grafico nervoso e accattivante per la costruzione scenografica di una graphic-novel letteraria, tradotta in immagini cinematografiche da Zack Snyder su brillante sceneggiatura di Alex Tse e David Hayter.

Non è facile girare un film originale con protagonisti supereroi, che non sia soltanto azione e una serie di scontri tra buoni e cattivi, soprattutto oggi che la computer grafica permette di fare esperimenti fino a poco tempo fa impossibili. Prova ne sono i recenti (pessimi) Iron Man, Thor, Vendicatori… non importa distinguere il capitolo, sono poche le serie che si salvano e che godono di una scrittura appena sufficiente. Tra queste: Spider Man (versione Sam Raimi, ma anche la nuova targata Marc Webb, di cui parleremo in seguito), il primo capitolo di Capitan America e Lone Ranger.

Watchmen è un passo avanti rispetto ai migliori film ispirati a un fumetto, perché gli effetti speciali – pur importanti – non sono tutto, ma la caratterizzazione psicologica dei personaggi, calati in un’atmosfera torbida e inquietante, è la carta vincente, approfondendo le linee guida tracciate da Moore. I protagonisti sono antieroi da manicomio, studenti modello troppo cresciuti, criminali, stupratori, omosessuali non dichiarati, poeti visionari, ragazzine sciocche. Snyder mette la sua arte di regista votato a interpretare capolavori del fumetto (300 di Frank Miller è il suo miglior prodotto) al servizio di una pellicola che racconta un mondo dove i supereroi sono stati dichiarati fuori legge ma tentano di riaffermare il loro ruolo. Muore Il Comico, il primo della lista degli eroi da eliminare, Rorschach cade in trappola, il dottor Manhattan si esilia su Marte, la sua ragazza Spettro di Seta si mette insieme al Gufo Notturno, Ozymandias – l’uomo più intelligente del mondo – torna in azione.

Snyder descrive un’apocalisse prossima ventura, una fine del mondo ambientata negli anni Ottanta, tra supereroi nevrotici e assassini, in preda a deliri di onnipotenza e a complessi di inferiorità. Un ottimo film, che sta alla pari con la graphic-novel da cui prende ispirazione e la riporta fedelmente sul grande schermo, con una fotografia notturna e spettrale, una scenografica da fumetto nero, angosciante e claustrofobico. Rorschach è il personaggio più azzeccato, anche se non è identico a come lo descrive Alan Moore, ma il suo ghigno beffardo resta impresso quando tenta di dare sfogo a un delirio nevrotico di sopraffazione. Importante anche il dottor Manhattan, simbolo della graphic-novel, un superuomo nato in laboratorio da un esperimento sbagliato, dai poteri immensi ma segnato da grande fragilità psicologica. Ottima la musica, una colonna sonora che è un concentrato di canzoni alla moda, che fungono da commento per una pellicola d’azione mai ridondante ed eccessiva. Snyder rispetta il lavoro di Moore e si accosta alla trasposizione cinematografica con riverenza, dando una sua interpretazione ai personaggi, ma senza stravolgere caratteri e situazioni.

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Regia: Zack Snyder. Soggetto: Alan Moore, Dave Gibbons, John Higgins. Sceneggiatura: Alex Tse, David Hayter. Montaggio: William Hoy. Fotografia: Larry Fong. Musica: Tyler Bates. Scenografia: Alex McDowell. Costumi: Michael Wilkinson. Produzione: Universal Pictures. Genere: Super Eroi. Durata: 163’. Paesi Origine: Gran Bretagna, USA, Canada.  Vietato Minori Anni 14.  Interpreti: Malin Akerman (Spettro di Seta), Billy Crudup (Dottor Manhattan), Matthew Goode (Ozymandias), Jackie Earle Haley (Rorschach), Jeffrey Dean Morgan (Il Comico), Patrick Wilson (Gufo Notturno), Carla Gugino (Spettro di Seta da vecchia), Stephen McHattie (Gufo Notturno da vecchio), Matt Frewer (Il Mistico), Sonya Salomaa (Assistente di Ozymandias), Niall Matter (Mothman), Laura Mennell, Danny Woodburn, Carrie Genzel, Glenn Ennis, Dan Payne, Apollonia Vanova, Darryl Scheelar, Clint Carleton, Kevin McNulty.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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