Smart city, Italia in crescita

Il 15% delle città ha tutte le carte in regole per diventare smart. E’ la stima contenuta nell’ultimo studio realizzato dalla Società di analisi IDC dal titolo “Government Insights Releases Top 10 Worldwide Smart Cities Predictions for 2014”. In tutto ciò l’Internet of Things, ossia l’ecosistema di oggetti “intelligenti”, giocherà un ruolo da protagonista, rendendo le metropoli sempre più connesse oltre che estremamente avanzate dal punta di vista tecnologico.

Le metropoli del futuro saranno in grado di offrire un ricco ventaglio di servizi sviluppato sulla convergenza dei canali (fisico, online e mobile) e sulla base dei dati messi pubblicamente a disposizione dalle istituzioni pubbliche (open e big data). La combinazione di questi due elementi porterà anche alla nascita di app evolute per cittadini e aziende, ma anche all’incremento dell’attrattività e, quindi, competitività dei centri urbani protagonisti di questa rivoluzione tecnologica senza precedenti. Si parla di un giro d’affari complessivo da 265 miliardi di dollari, in cui sarà cruciale l’apporto dell’IT (Information Technology) e del cloud in quanto le informazioni e i servizi costruiti su di esse saranno in ogni momento disponibili.

Secondo la società di analisi strategica, le smart cities saranno sempre più numerose “grazie all’allineamento dei settori della ricerca e dello sviluppo con le previsioni di spesa delle numerose partnership pubblico-privato”. L’aumento dei servizi sarà accompagnato dalla crescente attenzione dei governanti verso il tema della sostenibilità (il progresso non deve andare a svantaggio della collettività) e del risparmio energetico (taglio delle emissioni inquinanti di CO2, gestione e trattamento dei rifiuti, ottimizzazione dei consumi).

Le previsioni affermano che il 20% del mercato IT sarà costituito da tecnologie e servizi “cloud-based”, presenti cioè sulla nuvola, mentre la quasi totalità dei progetti (per la precisione il 90%) riguarderà settori chiave come quello dell’Energia, dei Trasporti e della Sicurezza Pubblica. Anche le amministrazioni pubbliche dovranno prepararsi ai cambiamenti in atto, andando nella direzione di una crescente digitalizzazione. In particolare, nell’ambito del cosiddetto e-Government, sarà attribuita grande rilevanza ai temi della sanità elettronica e della sicurezza pubblica che dovranno accompagnarsi ad una formazione continua della cittadinanza.

Seppur con la solita lentezza che da sempre ci contraddistingue, anche l’Italia si sta dando da fare, soprattutto in vista dell’Expo dell’anno prossimo. Gli analisti non escludono che il nostro Paese possa mettersi in pari con altre realtà internazionali, diventando una delle grandi rivelazioni smart del prossimo futuro proprio grazie alla sorprendente diffusione a livello nazionale di dispositivi mobili quali smartphone e tablet. Secondo l’ultimo studio dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano condotto su 116 città (di cui 51 italiane), la maggior parte dei progetti avviati nel Belpaese riguarda l’illuminazione pubblica intelligente con la creazione di sistemi di telemonitoraggio e telecontrollo. Solamente un anno fa le applicazioni sviluppate per questo tipo di funzionalità rappresentavano ben il 18% del valore complessivo delle smart cities e c’è da credere che, vista l’attenzione sul tema, questo dato cresca ulteriormente.

©Futuro Europa®

Condividi
precedente

Cronache britanniche

successivo

Gargani (PPE): tornare ad un’Europa politica

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *