Scuola: Storia dell’Arte, chi?

In questi giorni, dopo l’ultima seduta della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati in data mercoledì 5 febbraio, in rete le notizie relative all’insegnamento della Storia dell’Arte nelle scuole superiori (scuola secondaria di secondo grado) sono impazzate. Non è cambiato nulla da novembre, ma sono impazzati gli allarmismi. Si è arrivati a scrivere che le ore di tale materia sono state cancellate completamente dai curricula.

Ecco un esempio lampante di come il web diffonde e amplifica notizie facilmente fraintendibili o già divenute equivoci. In realtà la Commissione si sta invece occupando di reintrodurre le ore di Storia dell’Arte, a quota vigente prima della Riforma Gelmini, e aumentare le ore di Educazione Musicale. Il 31 ottobre 2013 era arrivato in Commissione l’emendamento C 1574-A  per il «Ripristino della Storia dell’Arte nella Scuola Secondaria» che è stato bocciato perché attuare il provvedimento «significherebbe aumentare una spesa che è stata tagliata perché il Paese non è in grado di sostenerla».

Il 7 novembre 2013 viene approvato il decreto L’Istruzione Riparte. Esso contiene «borse per il trasporto studentesco, fondi per il wireless in aula e il comodato d’uso di libri e strumenti digitali per la didattica» e reintroduce una materia soppressa, la Geografia, ma non interessa la Storia dell’Arte. Sembra già che il Governo si sia rimangiato l’annuncio di deducibilità del 19% per acquisto libri.

Manca sempre la copertura finanziaria; le spese necessarie al ripristino sono state rese esplicite nell’emendamento del 31 ottobre 2013: “Per inserire una o due ore di arte a settimana nei tecnici del turismo, in alcuni indirizzi dei professionali e nei primi due anni dei licei, servono a regime 571 professori in più e 86 milioni l’anno”. L’ultimo concorso della scuola non metteva in palio alcuna cattedra di Storia dell’Arte, dato che, dopo la Riforma Gelmini, c’è esubero di quegli insegnanti in tutte le province italiane. Nelle graduatorie degli aspiranti professori di Storia dell’Arte ci sono 2.441 precari per la sola cattedra di Arte, 5.847 che possono insegnare Arte e Disegno.

L’ex Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini con la sua legge di riforma del sistema scolastico (nn. 133 e 169/2008) ha cancellato o drasticamente ridotto l’insegnamento della materia. Dagli anni 2009 e 2010, oltre all’abolizione degli Istituti d’Arte, sono state operate la riduzione delle discipline artistiche nei «nuovi» Licei Artistici, la cancellazione di Storia dell’Arte dai bienni dei Licei Classici e Linguistici, dagli indirizzi Turismo e Grafica degli Istituti Tecnici e dei Professionali; zero ore per i geometri; la cancellazione di Disegno e Storia dell’Arte dai bienni dei Licei Scienze Umane e Linguistici; la cancellazione di Disegno e Storia dell’Arte dal «nuovo» Liceo Sportivo; l’eliminazione di Disegno nei trienni di questi ultimi «ambiti formativi» (cfr. n. 321, giu. ’12, p. 10).

Come poter studiare in alcuni casi in una scuola in cui una materia d’indirizzo diventa secondaria, e nel farlo assume un valore minore rispetto a quelle da sempre “secondarie”? Stiamo andando inevitabile verso la diseducazione delle future generazioni. A un popolo devastato dalla riforma Gelmini sarà affidato il destino del nostro patrimonio culturale, un patrimonio che noi oggi cerchiamo di preservare per le generazioni future. Il vero investimento su cui impegnarsi oggi è l’istruzione delle giovani menti, la vera risorsa, nel Paese dei 49 siti UNESCO. Pensate che Sarkozy ha introdotto nelle scuole elementari l’insegnamento dell’Arte in forma obbligatoria.

©Futuro Europa®

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