
Just Sunlight?
Bologna – Fino al 6 luglio, Casa Morandi, parte del Settore Musei Civici di Bologna, ospita la mostra Solo luce del sole? / Just Sunlight?, un’esposizione di Angelo Candiano, curata da Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo e del Museo Morandi.
Candiano, artista visivo siciliano nato a Modica nel 1962, ha sempre indagato il tema della luce, considerandola non solo come fenomeno fisico, ma anche come elemento concettuale e metafisico. La sua ricerca, definita “fotosofia”, esplora la luce come principio generativo, capace di incidere e trasformare la materia nel tempo. La mostra si sviluppa in “Casa Morandi”, luogo emblematico dove il maestro Giorgio Morandi ha vissuto e lavorato dal 1933 al 1964. Qui, la luce assume un ruolo centrale, stratificandosi nel tempo e diventando parte integrante dello spazio e dell’opera d’arte. Candiano, con la sua indagine sulla luce, crea immagini e superfici che non si limitano a registrare la luminosità, ma la interrogano e la trasformano. Il suo lavoro si muove tra fotografia, scultura e video, con opere che esplorano la sedimentazione e la trasformazione della luce nel tempo.
Tra i 14 lavori esposti, spicca “Situazione” (1991), un’opera su carta fotografica che rappresenta il punto di partenza della sua ricerca. Candiano ha dichiarato di aver studiato le “nature morte di Morandi” per realizzare quest’opera, affascinato dalla disposizione degli oggetti e dal modo in cui la luce interagisce con essi. Fra le 14 opere esposte, spiccano “Doppia semiosi” (1994-2017)”, che esplora la trasformazione della luce nel tempo, e “Otto minuti al corpo nero” (2023-2024)”, un’indagine sulla complessità della luce e delle ombre. Accademico rigoroso e preciso, virtuoso della programmazione, Candiano evita un approccio casuale alla creazione artistica, preferendo una metodologia precisa e strutturata sviluppa il suo lavoro attraverso il paradigma “fotografia, scultura e installazioni”, con una particolare attenzione alla fenomenologia della luce.
La luce, nelle sue infinite sfumature fisiche e filosofiche, è al centro della mostra “Solo luce del sole? / Just Sunlight?”, che mette a confronto le ricerche artistiche di Giorgio Morandi e Angelo Candiano. Due approcci distinti ma complementari, uniti da un’indagine profonda sul ruolo della luce nel plasmare la percezione della realtà. Morandi, celebre per le sue nature morte, elevò oggetti quotidiani – bottiglie, vasi, superfici – a icone di un linguaggio pittorico essenziale. La sua maestria risiedeva nella capacità di catturare la luce attraverso gradazioni tonali e cromatiche, trasformando semplici composizioni in meditazioni sul tempo e sulla forma. La luce, in Morandi, è un elemento pittorico che modella volumi e atmosfere, sospendendoli in una quiete eterna. Candiano, invece, esplora la luce come fenomeno insieme fisico e metafisico, attraverso una pratica artistica che unisce fotografia, scultura e installazione. La sua “fotosofia” indaga la luce non solo come strumento visivo, ma come forza generativa, capace di alterare la materia e attivare processi mnemonici. Le sue opere diventano campi di sperimentazione in cui la luce si fa medium di trasformazione, tra scienza e spiritualità.
Allestita a Casa Morandi, la mostra crea un dialogo inedito tra i due artisti: da un lato, la pittura di Morandi, che cristallizza la luce in un istante di poesia; dall’altro, le ricerche di Candiano, che ne rivelano il dinamismo e l’impatto sulla percezione. Un confronto che, pur nella diversità dei linguaggi, rivela una comune riflessione sulla temporalità e sul potere fondativo della luce nell’arte. “Solo luce del sole? / Just Sunlight?” è dunque un’occasione per rileggere l’eredità di Morandi attraverso lo sguardo contemporaneo di Candiano, in un percorso che trasforma lo spazio espositivo in un laboratorio di visioni e risonanze luminose.
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