Viva la Marina

È passata sottotono sommersa dai tanti orrendi fatti di cronaca, una notizia molto bella. Il Senato americano ha confermato l’ammiraglio Lisa Franchetti a capo della Marina USA.

Avete presente quei film alla Jack Ryan, per intenderci, dove all’improvviso il cattivone di turno decide di fare una strage o di far scoppiare ordigni in mezzo a gente innocente? Tutti quei maschi che vengono convocati al tavolo del presidente e che devono prendere una decisione in tre secondi? Beh, stavolta a quel tavolo lì ci sarà Lisa, sperando non si comporti da uomo ma faccia valere oltre alle sue competenze i talenti propri delle donne.

Una grande notizia che mi fa rivalutare ma solo di un centimetro quel vecchio tremolante alla guida dell’America in questo disastrato periodo.

Non è una mammola Lisa; ha un curriculum di grande rispetto e non ha ancora 60 anni. Italo americana, e questo ci fa piacere, è stata scelta da Biden che è andato contro ad una opposizione molto forte. Specie da parte di alcuni senatori del Sud.

Certo, ancora stiamo digerendo la delusione Kamala, la vicepresidente che appena eletta sembrava davvero segnare l’inizio di una nuova era. Invece no. Forse isolata, forse poco carismatica o forse impigliata nelle trame della politica americana, Kamala ha deluso molti. Ha anche ben fatto capire che si vince solo in squadra; che il caso isolato della donna al potere non cambia davvero le cose se non per la donna in questione.

È inutile ricoprire una carica apicale se non sei un fuoriclasse: è l’unione che fa la forza. Forse questa nuova nomina aiuterà.

In questo mondo orientato al maschile c’è bisogno di un vero cambio di passo; c’è bisogno delle donne capaci che vogliano cambiare le cose non in nome di ego smisurati ma solo perché è giusto che il mondo migliori.

Mai come adesso ne abbiamo bisogno. Mai come adesso è davanti agli occhi di tutti il fallimento. Quanto ancora dovremo patire?

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