Italia delle Regioni

Sette anni dopo il terremoto, Gianguido D’Alberto, presidente di Anci Abruzzo e coordinatore delle associazioni Anci del cratere Sisma 2016 è intervenuto il 24 agosto scorso ad Amatrice alla commemorazione per le vittime del terremoto che sette anni fa sconvolse il Centro Italia. “Il ruolo dei sindaci è fondamentale per ottenere norme di semplificazione, di potenziamento delle risorse umane e finanziarie.

“In questi ultimi tre anni, grazie al lavoro incessante dei sindaci, delle Anci delle regioni del cratere e dell’Anci nazionale, sono stati fatti importanti passi avanti. Oggi, al settimo anniversario del primo degli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia, possiamo guardare al futuro dei nostri territori con una fiducia e una speranza che abbiamo saputo riaccendere ed alimentare superando tutte le difficoltà e gli errori della fase iniziale”.

Così il presidente di Anci Abruzzo e coordinatore delle Anci del cratere Sisma 2016, Gianguido D’Alberto, intervenuto questa mattina ad Amatrice alla commemorazione per le vittime del terremoto che sette anni fa sconvolse il Centro Italia.

Un cambio di passo che per D’Alberto è frutto “della costante interlocuzione con la struttura commissariale e con l’intera filiera istituzionale e dalla svolta impressa prima da Legnini e portata avanti oggi dal commissario Castelli. Ma la soddisfazione delle nostre comunità dei sindaci, di tutte le istituzioni – continua il sindaco di Teramo – potrà essere piena solo quando tutti i nostri concittadini saranno rientrati nelle proprie abitazioni”.

Emiliano Falconio riporta sul sito dell’Anci: “Lo dobbiamo a loro, a chi non c’è più e a tutte quelle famiglie che in questi sette anni hanno affrontato con estrema resilienza una situazione difficilissima”.

“Il ruolo dei sindaci – sottolinea D’Alberto – è stato fondamentale per ottenere norme di semplificazione, di potenziamento delle risorse umane e finanziarie. Basti pensare all’Ordinanza n. 100, che ha consentito alla ricostruzione privata di partire.  Ad oggi, secondo i dati resi noti dal Commissario Castelli e aggiornati a luglio 2023, sono state presentate complessivamente 28.855 richieste di contributo sulle circa 50.000 attese, di cui 17.478 hanno ottenuto un decreto di concessione. Numeri che fino al 2020 erano impensabili”.

“Con il commissario Guido Castelli, che ringraziamo per il lavoro in continuità svolto fin dal primo giorno – aggiunge il coordinatore delle Anci del cratere 2016 – stiamo proseguendo sulla strada della semplificazione. Come Comuni abbiamo chiesto un’ulteriore implementazione delle risorse, sia economiche che umane, anche sulla scorta delle criticità emerse nell’ultimo anno, a partire dall’aumento dei prezzi, trovando la disponibilità del Commissario. E oggi più che mai non possiamo che ribadire la richiesta che la ricostruzione resti una priorità nell’agenda del Governo”.

Sulla problematica dell’accoglienza dei migranti, per il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, la strada giusta è tornare all’accoglienza diffusa “riprendendo quanto ci inventammo anni fa: il tre per mille ossia tre migranti ogni mille abitanti. Le concentrazioni fanno male tanto ai migranti quanto alle comunità che li accolgono. Faccio il presidente dell’Anci da tanti anni e ho collaborato con tanti governi. Dai sindaci nessuna polemica ma solo volontà di collaborare sull’accoglienza dei migranti, dove la richiesta è di aiuto per non essere lasciati soli”.

Queste le dichiarazioni del presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenuto in diretta a ‘L’Aria che tira’ su La7. “Sul fronte minori stranieri non accompagnati – ha spiegato Decaro – sono terminati i posti nei Sai e tutta l’accoglienza ora ricade su bilanci comunali, che in alcune realtà porterà a debito fuori bilancio dato che siamo a fine agosto e si tratta di spese non preventivate”.
Rispondendo a una domanda sull’emergenza sbarchi di questi giorni, il presidente dell’Anci ha ricordato che “i numeri sono ancor limitati rispetto alle emergenze del 2014-2015 ma il flusso migratorio è costante e quindi siamo spaventati”.

“Serve tornare all’accoglienza diffusa – ha aggiunto Decaro – riprendendo quanto ci inventammo anni fa: il tre per mille ossia tre migranti ogni mille abitanti. In questo modo si fornirebbe un’accoglienza giusta, con i giusti servizi, che nei Cas vengono tagliati per economie di scala. E con l’accoglienza diffusa si evitano concentrazioni, che fanno male tanto ai migranti quanto alle comunità che li accolgono”.   “Faccio il presidente dell’Anci da tanti anni e ho collaborato con tanti governi. Dai sindaci nessuna polemica ma solo volontà di collaborare sull’accoglienza dei migranti, dove la richiesta è di aiuto per non essere lasciati soli”.

“Sul fronte minori stranieri non accompagnati – ha spiegato Decaro – sono terminati i posti nei Sai e tutta l’accoglienza ora ricade su bilanci comunali, che in alcune realtà porterà a debito fuori bilancio dato che siamo a fine agosto e si tratta di spese non preventivate”.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Condividi
precedente

Anni di piombo e l’assalto al bar

successivo

Criptovalute e normativa UE

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *