La signora Harris va a Parigi (Film, 2022)

Una commedia dal tono sognante e fiabesco, narrata con leggerezza, che porta lo spettatore a viaggiare da Londra a Parigi, nel 1957, in compagnia di una matura signora (Lesley Manville), vedova del marito morto in guerra, che insegue un sogno: acquistare un abito da Christian Dior per indossarlo a una festa da ballo, come una principessa.

Il regista Anthony Fabian parte dal romanzo La signora Harris (1958) di Paul Gallico, oggetto di altre trasposizioni teatrali e televisive, realizzando una messa in scena fantasmagorica, tra scenografie d’epoca, costumi, auto, ambienti, tutto curato nei minimi dettagli. Tecnica di regia matura e compiuta, arricchita da piani sequenza magistrali, dissolvenze sognanti, soggettive intense, panoramiche suadenti, rallenti che fanno gustare i momenti sentimentali. Fotografia flou, luminosa e anticata, che riporta alla fine degli anni Cinquanta, con citazioni di Vacanze romane (la scena della Vespa ripetuta due volte), degli scioperi parigini, della filosofia esistenzialista di Sartre.

Tra gli attori molto brava Isabelle Huppert nei panni della perfida aiutante di Dior che alla fine si scioglie sotto i colpi di bontà della domestica inglese, interpretata da una perfetta Lesley Manville. Bene Lambert Wilson nei panni di un romantico marchese, così come fanno il loro dovere i giovani Jason Isaacs e Alba Baptista, che il regista guida con determinazione.

Il film mette in scena il cambiamento dei tempi, gli anni Sessanta che portano il consumo di massa, il bisogno (per continuare a esistere) da parte di uno stilista di mettersi in gioco con prodotti per tutti, non solo con abiti esclusivi. Filosofia di Sartre dispensata a piene mani nei dialoghi per far capire che non tutto è come sembra, i caratteri reali delle persone non sono come vogliono presentarsi agli altri, ma come sono nell’intimo della loro essenza.

Riprese tra Parigi, Budapest e Londra per una coproduzione spendacciona canadese e statunitense. Colonna sonora che cita Giuliette Greco, romantica e suadente, molto intensa per sottolineare un crescendo di emozioni. Candidatura agli Oscar per i costumi (Jenny Beavan) e al Golden Globe per la miglior attrice protagonista di commedia (Lesley Manville). Ottima la scelta in fase di doppiaggio di alternare il francese sottotitolato, un italiano con accento francese (per i parigini) e un italiano senza inflessioni particolari per i personaggi inglesi.

Un film da vedere, anche se non è facile, perché le sale sono condizionate da scelte distributive autolesioniste, mentre la qualità viene relegata ai circuiti Fice, ai Cineclub e ai cinema d’essai.

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Titolo Originale: Mrs. Harris Goes to Paris. Regia: Anthony Fabian. Lingua Originale: Inglese, Francese. Paese di Produzione: Canada, USA, 2022. Durata: 116’. Soggetto: Paul Gallico (romanzo). Sceneggiatura: Carrol Cartwright, Anthony Fabian, Keith Thompson, Olivia Hetreed. Fotografia: Felix Wiedemann. Montaggio: Barney Pilling. Musiche: Rael Jones. Produttori: Anthony Fabian, Xavier Marchand, Guillaume Benski. Case di Produzione: Entertainment One, Superbe Films, Moonriver Content, Hero Squared. Distribuzione (Italia): Universal Pictures. Interpreti: Lesley Manville (Ada Harris), Isabelle Huppert (Claudine Colbert), Jason Isaacs (Archie), Lambert Wilson (Marchese de Chassagne), Alba Baptista (Natasha), Lucas Bravo (André Fauvel), Ellen Thomas (Violet Butterfield), Anna Chancellor (Lady Dant), Rose Williams (Pamela Penrose), Roxane Duran (Marguerite), Christian McKay (Giles Newcombe), Guilaine Londez (Madame Avallon), Freddie Fox (agente Raf), Bertrand Poncet (monsieur Carré), Philippe Bertin (Christian Dior), Vincent Martin (Michel Simon), Delroy Atkinson (Chandler).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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