I segreti di Marrowbone (Film, 2017)

Sergio G. Sanchez è al suo secondo film da regista (di fatto il primo al cinema, perché Le mani del pianista era per la tv spagnola), ma lo ricordiamo sceneggiatore di The Orphanage di Bayona e tanto basterebbe come garanzia di qualità. Ne I segreti di Marrowbone fa quasi tutto da solo, perché scrive e sceneggia il film che dirige, lasciando una fotografia cupa e inquietante nelle abili mani di Xavi Giménez e un montaggio serrato alla brava Elena Ruiz. Musiche da horror di atmosfera di Fernando Velasquez, tutt’altro che tranquillizzanti.

Girato nelle Asturie del Nord e nel comune spagnolo di Terrassa, con la finzione di essere nel Maine, con attori britannici e statunitensi, budget di circa sette milioni di euro, per un incasso di poco superiore (dieci milioni), presentato al Festival di Toronto con buona accoglienza da parte della critica.

La trama, in breve e senza troppe anticipazioni, perché i colpi di scena si susseguono fino all’ultima sequenza rivelatrice. Quattro fratelli, giunti nella tenuta di Marrowbone, nel Maine, dall’Inghilterra, nascondono la morte della madre per non essere divisi dai servizi sociali, ma qualcosa di oscuro si nasconde nella tenuta. Forse il fantasma del padre, truce serial killer e carnefice di bambini. Sottotrama una delicata storia d’amore tra uno dei fratelli e una ragazza del posto, con un terzo incomodo che indaga.

Il film forse risente di una certa ripetitività di situazione (la casa infestata), ma tutto è sviluppato in modo originale, pur all’interno di un contenitore consueto, soprattutto niente è come sembra e la suspense è sempre ai massimi livelli. Il cinema horror spagnolo non fallisce quasi mai le intenzioni e si conferma come un genere in ascesa, con un ritorno a un passato fulgore che auspichiamo anche per il nostro povero cinema di genere. Scenografia convincente, grandi riprese fotografiche tra mare e montagne, pianure sconfinate e piani sequenza che conferiscono un tono d’autore a una pellicola macabra. Interpretazioni ottime da parte di attori molto giovani, ben guidati da un regista ispirato. Da vedere.

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Regia, Soggetto, Sceneggiatura: Sergio G. Sánchez. Produttori: Belén Átienza, Alvaro Augustin, Ghislain Barrois. Case di Produzione: Marrowbone S.L., Telecinco Cinema, Ruidos en el Atico. Distribuzione (Italia): Leone Film Group. Fotografia: Xavi Giménez. Montaggio: Elena Ruiz. Musiche: Fernando Velásquez. Scenografia: Patrick Salvador. Paese di Produzione: Spagna, 2017. Lingua Originale: Inglese. Durata: 106’. Genere: Horror. Interpreti: Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Mia Goth, George MacKay, Kyle Soller, Robert Nairne, Matthew Stagg, Nicola Harrison, Laura Brook.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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