Italia delle Regioni

È stata recentemente sottoscritta la pre-intesa per il rinnovo del contratto del comparto delle Funzioni Locali, annuncia Davide Caparini, presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità. “E’ un importante passo in avanti – spiega Caparini – verso il definitivo passaggio al CCNL. La pre-intesa perfeziona il nuovo sistema di classificazione del personale che valorizza le competenze acquisite dal personale”.

È previsto il sistema delle progressioni verticali e la possibilità transitoria fino al 2025 di derogare al requisito del titolo per l’accesso dall’esterno. Per le risorse previste dall’articolo 1, comma 612, della legge 234/2021 (legge di bilancio 2022) la deroga viene estesa anche al vincolo del 50% dei posti da riservare per l’accesso dall’esterno. Le risorse per il salario accessorio sono incrementate stabilmente in euro 84,50 su base annua per unità di personale destinatarie del CCNL in servizio alla data del 31/12/2018, oltre alle risorse aggiuntive previste dall’articolo 1, comma 604 della legge n. 234/2021 (legge di bilancio 2022) in misura complessivamente non superiore allo 0,22% del monte salario 2018, in base alla propria capacità di bilancio. La retribuzione di posizione degli incarichi di elevata qualificazione è stata adeguata nella misura massima pari a € 18.000.

Inoltre, sulla parte retributiva è stata definita in maniera puntuale la struttura della retribuzione e il passaggio dal sistema delle progressioni orizzontali definito nel CCNL del 1999 al sistema dei differenziali stipendiali con la riduzione degli attuali ventisette tabellari a quattro, precisamente uno per ogni area. Con riferimento al salario accessorio è stato ulteriormente semplificata sia la costituzione del fondo per le risorse decentrate e sia l’utilizzo delle stesse risorse.

L’Aran per la parte pubblica e i sindacati hanno sottoscritto l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto delle Funzioni locali per il triennio 2019-2021. Il contratto riguarda circa 430mila dipendenti di Regioni, Province e Comuni. L’accordo si caratterizza per numerose e rilevanti innovazioni concernenti aspetti salienti del trattamento normo-economico del personale.

L’incremento retributivo medio del comparto è pari a euro 100,27 mensili per tredici mensilità. Considerando anche le risorse aggiuntive dello 0,55% e 0,22%, l’incremento mensile arriva a 117,53 euro. Gli arretrati medi del contratto sono pari a circa 1.727,63 euro.

È stata operata una revisione del sistema di classificazione del personale adeguandolo alle peculiari esigenze organizzative e gestionali degli enti. A completamento, è stata prevista una rivisitazione del sistema degli incarichi di posizione organizzativa e di elevata qualificazione, aumentandone la rilevanza.

È stato delineato, inoltre, un nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali prevedendo “differenziali stipendiali”, ossia incrementi stabili del trattamento economico finalizzati a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti. Nell’ipotesi è stata anche individuata una soluzione classificatoria per il personale della Sezione educativa e scolastica, e ulteriormente specificata la disciplina della sezione della Polizia locale, rivedendo il regime di alcune indennità.

È stata poi introdotta un’importante novità relativa alla disciplina del giorno festivo infrasettimanale per il personale turnista. Istituita, infine, una nuova Sezione per le professioni ordinistiche nella quale viene ricompreso il personale le cui mansioni richiedono obbligatoriamente l’iscrizione a Ordini professionali. Disciplinato, come era già avvenuto per le Funzioni centrali, anche il lavoro a distanza nelle due tipologie di lavoro agile e lavoro da remoto, che sostituiscono la precedente tipologia del telelavoro.

Nei diciannove mesi del Governo Draghi – che il 10 marzo 2021 ha firmato a Palazzo Chigi  con i sindacati il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale – quello del comparto Funzioni locali è il terzo contratto sottoscritto all’Aran dopo Funzioni centrali e Sanità. Sono state avviate le trattative anche per il personale di Istruzione e ricerca. Al Dipartimento della Funzione pubblica sono stati invece sottoscritti gli accordi per il comparto Sicurezza e Difesa, per i Vigili del Fuoco e per la carriera prefettizia.

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