Elisabetta Sgarbi: La Milanesiana, un dialogo tra le arti

Elisabetta Sgarbi, dopo 25 anni come editor e Direttore editoriale della casa editrice Bompiani, ha fondato nel novembre 2015, assieme ad altri autori, tra cui Umberto Eco, Mario Andreose ed Eugenio Lio, La nave di Teseo Editore, di cui è Direttore generale e direttore editoriale. È Presidente di Baldini+Castoldi e Oblomov Edizioni e Direttore responsabile della rivista “Linus”. Ha ideato, e da 23 anni ne è Direttore artistico, il Festival Internazionale La Milanesiana – Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia Teatro Diritto Economia Sport. Dal 1999 dirige e produce i suoi lavori cinematografici, presentati nei più importanti Festival internazionali del Cinema. Nel 2020 ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia un film sul gruppo musicale Extraliscio, dal titolo Extraliscio – Punk da balera. Il film ha ricevuto il “Premio Siae al talento creativo” e il “Premio FICE – Federazione Italiana Cinema d’Essais” e nel 2021 è distribuito in tutte le sale italiane da Nexo Digital. Nel 2020 ha fondato la Betty Wrong Edizioni musicali che ha esordito producendo il doppio album degli Extraliscio È bello perdersi, che include il singolo presentato al 71^ Festival di Sanremo, Bianca Luce Nera. Nel 2022 ha pubblicato insieme a Margutta 86 il singolo «È così» di Luca Barbarossa e Extraliscio, seguito dall’album di Extraliscio «Romantic Robot». È Presidente della Fondazione Elisabetta Sgarbi che promuove la lettura, la diffusione della cultura e della conoscenza dell’arte. È membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Paulo Coelho, con sede a Ginevra.

Buongiorno dott.ssa Sgarbi, è un grande piacere conoscerla, la sua carriera è densa di grandi progetti e successi, lo avrebbe immaginato quando studiava per la laurea in Farmacia?

Quando studiavo farmacia, non pensavo a nient’altro. Ero tutta concentrata sulla fatica di riuscire a fare quello che non volevo assolutamente fare. Solo quando sono arrivata a Milano, ho iniziato a capire il mondo del lavoro. La competitività, la giusta voglia di dare un contributo importante.

Dalla direzione editoriale di una casa storica come la Bompiani a una eccellenza come La Nave di Teseo, casa di tantissimi autori di punta. Dal Torino Film Festival alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, lungometraggi e corti. Spaziando nell’unione di un documentario alla musica tramite gli Extraliscio, che le è valso vari premi, arrivando a Sanremo. Vuole raccontarci quali sono stati i punti salienti, in cui ha provato le maggiori emozioni, guardando in retrospettiva la sua attività?

Non guardo mai in retrospettiva. Ho la fortuna di fare molte cose belle e contemporaneamente. Non amo guardare indietro, e men che meno mi crogiolo nei successi e negli insuccessi. Vivo – almeno sul lavoro – nel puro presente. E mi sforzo, nel presente, di trovare tutte le connessioni possibili tra letteratura, cinema, editoria e musica.

La Milanesiana è uno dei momenti più alti nel campo dell’arte a 360°, ci sono alcuni aspetti di assoluto interesse che mi colpiscono, ad esempio, la definizione “Dialogo tra le arti” apre vasti orizzonti. Cosa intende con questa definizione?

Che trovo più importante il dialogo tra le arti che tra gli artisti. Difficilmente La Milanesiana ospita dialoghi. Più frequentemente chiedo che gli artisti leggano dei loro testi, senza confrontarsi tra loro. Siccome sono artisti che provengono da mondi differenti: il cinema, la letteratura, il teatro, la musica, il confronto è involontario: non sono loro a confrontarsi ma si confrontano i loro testi. Lo scriveva un importante editore come Calasso: “Le intenzioni sono la parte più caduca e inerte nella storia dell’intelligenza e della sensibilità. Gli incroci, le verifiche, le coincidenze si danno molto più spesso fra esseri nemici o ignari l’uno dell’altro che non nella cerchia dei presunti affini”.

“Omissioni” è il tema di questa edizione della rassegna, anche questo incipit è di forte presa, come spiega questo tema nel contesto della rassegna?

Il tema che ogni anno scelgo è come il letto di un fiume. Vi scorre dentro tutto, e tante cose diverse. È una indicazione, una suggestione che ogni artista può sviluppare a modo proprio. A me interessava si sentisse il peso della responsabilità: “Quello che avremmo potuto o dovremmo fare o dire, e che non abbiamo fatto o detto o non facciamo e diciamo”.

Tantissimi eventi, gli Extraliscio sono presenti in molti momenti della manifestazione, rappresentano un punto particolarmente forte del programma?

Gli Extraliscio sono un gruppo molto versatile e infatti vengono in composizioni diverse: da soli, in una sfida con I Tre Allegri Ragazzi Morti, con l’orchestra Maderna.

Dalla musica alla rimembranza, dagli Extraliscio a Falcone-Borsellino, ha voluto spaziare in tanti temi che vanno dall’arte, ma quindi non solo, anche la memoria storica è al centro de La Milanesiana 2022? La poca memoria storica tipica nel nostro paese può forse essere considerata tra le “Omissioni”?

Ogni Milanesiana dedico particolare attenzione agli anniversari, perché ricordare fatti e personalità della nostra storia alimenta il nostro presente e il nostro futuro. E sono l’antidoto alle Omissioni. Ma per non omettere non bisogna solo avere memoria, ma avere la volontà di dire e fare quello che non si vuole omettere.

Un festival diffuso, non solo tra più punti nella stessa città come vediamo di solito, ma spaziando in altri centri urbani, La Milanesiana esce dai confini cittadini e diventa patrimonio di tutti?

È l’idea del viaggio, che sta anche nell’idea di Eco della Nave di Teseo. Confrontarsi con altre città, altre regioni, altri problemi mette in discussione quello che si crede acquisito. Ci si arricchisce e arricchisce chi si incontra. La cultura, sia essa editoria o arte in genere, è questo incontro reale, questa esperienza.

C’è qualche evento della rassegna che vuole segnalare in particolare all’attenzione dei nostri lettori?

Direi che sarà molto bello seguirci sempre. La Milanesiana è un viaggio. Si può scegliere questa o quella tappa, ma molto meglio fare tutto il viaggio. Se ne esce trasformati.

Ha altri progetti in arrivo che è possibile anticipare?

Un film su Nino Migliori, un grande fotografo di Bologna.

[NdR – Si ringrazia l’Ufficio Stampa Parole e Dintorni per la disponibilità e assistenza]

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