Il texano dagli occhi di ghiaccio (Film, 1976)

Clint Eastwood dirige un film basato sul personaggio creato per lui da Sergio Leone, la figura simbolo del pistolero solitario, corretta al cinema della vendetta, perché la storia parte da un massacro familiare compiuto da una banda di assassini al soldo dell’esercito nordista. Clint Eastwood decide che è il momento di fare tutto da solo, rinnovando il genere western con un personaggio vero e tormentato, privato di tutto, che vive solo per la vendetta.

Josey Wales (Eastwood) è un contadino del Missouri, colpito negli affetti familiari da un gruppo di banditi vicini alle truppe dell’Unione, guidati dal capitano Terrill, che uccidono moglie e figlio, depredando e incendiando la sua casa. Josey viene creduto morto ma sopravvive e – dopo aver seppellito i familiari – si unisce alle bande sudiste per vendicare il sopruso subito. Il film si ispira a un romanzo di Forrest Carter (The Rebel Outlaw: Josey Wales, poi modificato in Gone to Texas), sceneggiato con cura da Sonia Chernus e Bob Dalery (produttore), con la supervisione di Michael Cimino e Philip Kaufman (doveva essere il regista). Il lato positivo del film rispetto al modesto romanzo è che vengono smussati i toni fascisti e razzisti di cui è pervasa la narrazione per far prevalere il lato sentimentale e il desiderio di giustizia del protagonista. Clint Eastwood prende il controllo della storia e decide di dirigere il film in prima persona, con l’aiuto di Bruce Surtees, direttore della fotografia, cercando location suggestive nello Utah, in Arizona, nello Wyoming e in California (Orovile).

Gli attori sono perfetti per interpretare una pellicola del vecchio West che pare italiana visto il realismo di cui è intrisa, infatti condizionerà molto cinema nazionale, (Keoma di Castellari è un figlio riuscito). Chief Dan George è il vecchio indiano, simpatico e divertente; Sondra Locke è Laura Lee, scelta da Eastwood, diventerà la sua compagna di vita fino al termine degli anni Ottanta e girerà altri sei film con il regista. Eastwood e Kaufman non vanno d’accordo su niente, a partire dal nome dell’attrice, per continuare con i luoghi delle riprese e sul modo di concepire il film. Complice una gelosia reciproca per Sondra Locke, il regista incaricato viene esautorato e prende il comando della troupe lo stesso Eastwood.

Inutile dire che, nel ruolo di Josey, Clint Eastwood è così perfetto da guadagnare il soprannome a vita di texano dagli occhi di ghiaccio. Sono ben lontani i tempi della doppia espressione (con il cappello e senza) sulla quale ironizzava Sergio Leone, Eastwood fa vivere un racconto tradizionale in veste nuova, con sequenze efferate e parti molto crude realizzate a dovere. Una riscoperta interessante.

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Titolo Originale: The Outlaw Josey Wales. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America, 1976. Durata: 130’. Genere: Western. Regia: Clint Eastwood. Soggetto: Forrest Carter (romanzo). Sceneggiatura: Sonia Chernus, Philip Kaufman. Fotografia: Bruce Surtees. Montaggio: Ferris Webster. Effetti Speciali: Robert MacDonald. Musiche: Jerry Fielding. Scenografia: Tambi larsen, Charles Pierce. Costumi: Glenn Wright. Trucco: Joe McKinney. Produttore: Robert Daley. Casa di Produzione: Malpaso Productions. Interpreti: Clint Eastwood (Josey Wales – doppiato da Michele Kalamera), Sondra Locke (Laura Lee), Bill McKinney (Terrill), Chief Dan George (Lone Watie), John Vernon (Fletcher), Paula Trueman (Sarah), Sam Bottoms (Jamie), Geraldine Keams (Little Moonlight), Woodrow Parfrey (venditore ambulante), Joyce Jameson (Rose), Royal Dano (Ten Spot), Matt Clark (Kelly), Will Sampson (Orso Bruno), William O’Connel (Slim Carstairs), Frank Schofield (senatore Laine), John Russell (Bloody Bill Anderson).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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