Con le mani Ciao Ciao

Ho ormai decantato e digerito il Festival di Sanremo. Non l’ho visto tutto ma qb. Intanto, mi sono davvero incavolata a sentire il monologo di quella ragazza di colore. Cara mia, non ci sto. Io non sono razzista e non lo è la mia comunità. Noi viviamo insieme a persone di varie culture, chi è venuto dall’Africa, chi dai Balcani, chi dal Sudamerica, chi dalle Filippine; non ci sono problemi tra noi, la comunità è vasta e mai si sono manifestati episodi di intolleranza. Non parlo di un paese idilliaco, parlo di un paese come ce ne sono tanti in Italia, dove si convive bene con tutti e tu, cara mia, con quel monologo ci hai trattati tutti da razzisti e io non ci sto. Con questo non voglio dire che il razzismo non esista; il razzismo è compagno dell’ignoranza e della subcultura e purtroppo è una piaga. Ma per fortuna l’Italia è piena di tante persone perbene e tu non puoi prendertela con tutti per gli atti scellerati di pochi. Mi ha davvero infastidito.

Un’altra cosa che ho mal digerito è l’eleganza da stracciaroli. Io sono di un altro secolo e difendo la mia vecchia testardaggine di vestirmi bene senza strafare. Va bene, direte voi, questi sono artisti. Va bene dico io ma che davvero vi sono piaciuti, davvero davvero questi vestiti taglia Incredibile Hulk che fa una reclame di ferramenta con i saldi della bancarella del mercatino? Come la pagliacciata della Berti. Ma per favore.

Però mi hanno detto che questa è la modernità dei ragazzi di adesso che non hanno vincoli, che non vogliono limiti al loro modo di vestire che non vogliono essere giudicati. Va bene, per fortuna sono vecchia.

E poi visto che parliamo di un festival della canzone ma cosa abbiamo sentito? Con il culo Ciao Ciao ha generato meme di cui mi vergogno e altre canzoni delle quali nemmeno ricordo i titoli. E poi la canzone che ha vinto. Mi hanno detto un’altra volta che questa musica è la modernità, che è fluida. Io non capisco niente e lo so. Ma io sono cresciuta con Battisti, con Guccini e De Gregori. Perdonatemi se mi vengono non i Brividi ma i conati.

Però, ripeto, per fortuna sono vecchia. E magari non capisco niente. E ne sono anche felice, preferisco non capire niente. Con la testa ciao ciao.

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