Italia delle Regioni

La TASI, nuova imposta sui servizi indivisibili, è l’imposta che remunera e raggruppa tutte le spese che riguardano l’illuminazione pubblica, tutti i lavori di manutenzione e riparazione delle strade delle nostre città, l’ampliamento il mantenimento delle zone verdi (giardini, parchi, aiuole etc.) ed altri servizi relativi alla sicurezza del cittadino.

Sulla copertura di questa imposta il presidente dell’Anci Piero Fassino ha scritto una lettera indirizzata ai capigruppo del Senato e a tutti i senatori chiedendo loro di “attivarsi” affinché, nella norma correttiva che prevede la possibilità di innalzare le aliquote Tasi e Imu di un massimo dello 0,8 per mille, “si individuino le risorse da assegnare ai Comuni” come compensazione rispetto ai minori introiti che deriverebbero dall’applicazione del nuovo regime sull’imposizione immobiliare.

Ripercorrendo le tappe della vicenda, Fassino ha ricordato che il regime delineato nella Legge di Stabilità “non garantirà ai Comuni di poter beneficiare delle medesime risorse di cui hanno disposto nel 2013”. Al momento, ribadisce il presidente dell’Anci, il confronto con l’esecutivo ha portato a garantire la copertura finanziaria delle detrazioni applicate nel 2013, “attraverso la possibilità di prevedere l’innalzamento delle aliquote Tasi ed Imu sino al massimo di un totale dello 0,8 per mille”.

Si è svolto giovedì 16 gennaio l’Ufficio di presidenza dell’Associazione dei Comuni, al quale sono stati invitati anche i presidenti delle Anci regionali e i sindaci dei Comuni capoluogo di provincia. All’ordine del giorno la discussione sui provvedimenti del governo relativi alla nuova disciplina dell’imposizione immobiliare (Tasi e Imu) e le eventuali decisioni sui rapporti tra Anci, Governo e Parlamento.

“Si riconosca ai Comuni una quota Imu sugli immobili produttivi che adesso va allo Stato. Questo consentirebbe, ai sindaci di vedere coperto il minor gettito dal passaggio dall’Imu alla Tares, allo Stato di non agire con ulteriori azioni a livello fiscale e ai cittadini di non subire più tasse”. Questa in sintesi la proposta formulata dal presidente dell’Anci Piero Fassino al termine dell’ufficio di presidenza dell’associazione riunitosi a Roma. Fassino ha anche annunciato la richiesta al governo di “un incontro risolutivo e dirimente per trovare una soluzione che porrebbe rimedio ad una questione irrinunciabile per tutti i sindaci e per le finanze regionali: non avere nel 2014 meno risorse rispetto al 2013”.

La proposta del presidente Anci, illustrata alla stampa al termine della riunione, sarebbe quindi alternativa alla proposta di governo che, ad oggi, chiederebbe proprio ai sindaci di agire sulle aliquote (fino all’otto per mille) per reperire le risorse da destinare alle detrazioni. Inoltre, andrebbe poi ad agire sulle mancate risorse che i sindaci lamentano (circa un miliardo) rispetto al passaggio dal regime Imu a quello Tasi, risorse indispensabili “per chiudere i bilanci a febbraio e anche in vista delle prossime elezioni in circa 5000 Comuni”.

Altro tema che i sindaci porteranno all’attenzione del governo è “l’annosa e onerosa questione che riguarda le spese per gli uffici giudiziari che i Comuni sono obbligati ad anticipare ma che, da anni ormai, lo Stato non restituisce. Parliamo di 16 milioni di euro per Torino – porta l’esempio Fassino – e di 25 per Firenze. Si tratta di risorse importanti che ci servono per bilanci già in sofferenza”.

Il sindaco di Torino ha poi confermato la sospensione della partecipazione Anci alle sedi di concertazione (conferenza Unificata e quella Stato-Città) “fino all’incontro con il governo. La ripresa dei rapporti – ha sottolineato – dipenderà dagli esiti di quell’incontro”. Stesso discorso per l’assemblea straordinaria dei sindaci, già programmata per il 29 gennaio, che il presidente Anci conferma.

“In quell’occasione – ha concluso Fassino – ci auguriamo di poter discutere del futuro delle tante norme che interessano i Comuni ma questo dipenderà dalle risposte che avremo dal governo: da quelle capiremo se sarà un evento di proposta o di protesta”.

©Futuro Europa®

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