Cronache dai Palazzi

Servono “sforzi coordinati” per combattere la diffusione del virus. I leader del Consiglio europeo hanno chiesto che le misure restrittive nazionali siano “basate su criteri oggettivi” e che “non danneggino il mercato interno o ostacolino in modo sproporzionato la libertà di circolazione dei cittadini tra gli Stati membri o i viaggi nell’Ue”. Il Consiglio Ue ha inoltre sottolineato “l’importanza di un approccio coordinato sulla validità del certificato digitale Covid Ue”, un dettaglio che non era stato considerato in precedenza. Nello specifico, “la Commissione adotterà un atto delegato su questa materia”, che definisca una data di scadenza del green pass valida per tutti. La durata dovrebbe essere di 9 mesi: 6 mesi dalla seconda dose più 3 per il booster. I leader Ue hanno sottolineato il ruolo “chiave” dei vaccini, nonché della terza dose, per poter fronteggiare l’inarrestabile avanzare della pandemia. Altro obiettivo, non secondario, combattere la disinformazione e convincere la gente a vaccinarsi. “Finora è vaccinato il 67% della popolazione dell’Ue. Ma 9 Stati membri hanno un tasso di vaccinazione inferiore al 60%”, ha affermato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. La presidente ha inoltre aggiunto che “è probabile che la variante Omicron diventi la variante dominante già nel gennaio 2022”. Ciò che rappresenta l’attuale preoccupazione di tutti i governi.

Di fronte al dilagare del virus sono cambiate le misure per coloro che si spostano in altri Stati. L’Italia richiede il tampone anche ai turisti vaccinati in arrivo nel nostro Paese, allo stesso modo Irlanda e Portogallo. La Francia chiude gli ingressi alla Gran Bretagna dove sta imperversando la variante Omicron, potranno entrare esclusivamente i “residenti in Francia e loro familiari”. Sono previste eccezioni per motivi urgenti che non siano comunque di turismo di lavoro. Tutti i viaggiatori, vaccinati e no, dovranno mostrare, alla partenza, un test negativo. Coloro che provengono da Danimarca e Regno Unito dovranno presentare il risultato di un tampone molecolare negativo, oltre che il certificato di vaccinazione, anche per entrare in Grecia. In definitiva l’Unione europea ha stabilito che i non vaccinati dovranno esibire un tampone negativo e affrontare una quarantena fiduciaria di cinque giorni per poter entrare in un altro Stato membro.

All’interno del Consiglio europeo durante il suo intervento il premier Draghi ha posto l’accento sulla durata del green pass, la cui scadenza deve corrispondere ad una decisione coordinata a livello europeo e quindi anche la durata dei vaccini. Mario Draghi ha inoltre sottolineato l’alto tasso di vaccinati nel nostro Paese (83-85%); secondo il ritmo attuale, sarebbero circa 500.000 le dosi somministrate ogni giorno. Il nostro presidente del Consiglio ha ricordato che il coordinamento a livello europeo “deve essere guidato dal principio di massima cautela”. Occorre essere concordi non solo per quanto riguarda le condizioni del green pass ma anche rispetto alle regole per la terza dose.

Draghi ha riportato alla memoria anche dei numeri negativi: circa 134 mila morti nel nostro Paese dall’inizio della pandemia e una caduta del Pil del 9%. Considerati i dati incoraggianti dell’attuale ripresa occorre adottare misure rapide ed incisive per non vanificare gli sforzi sostenuti fino ad ora e, nel contempo, per difendere i risultati ottenuti, anche grazie ad una campagna di vaccinazione in virtù della quale l’Italia è tra i Paesi con una condizione migliore all’interno dell’Unione. In definitiva, occorre procedere “sulla base delle migliori evidenze scientifiche disponibili”.

La fondazione Gimbe ha registrato un più 18% sia per l’aumento dei contagi sia per l’incremento dei ricoveri negli ultimi sette giorni; un 11% in più per i pazienti in rianimazione e un più 18,8 % di decessi. Il peggioramento è quindi evidente anche nel nostro Paese anche se con tinte meno forti rispetto ad altri Paesi. Nei prossimi giorni ulteriori restrizioni potrebbero inoltre riguardare coloro che vogliono assistere a partite e concerti, o che vogliano andare in discoteca. In questi tre casi il Cts prevede l’ipotesi che siano sottoposti a tampone anche gli immunizzati, ed inoltre torna l’obbligo di mascherina all’aperto nelle regioni in zona gialla che da lunedì aumenteranno: Provincia autonoma di Trento, Veneto, Liguria e Marche si aggiungeranno a Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Bolzano e Calabria.

Segnali incoraggianti si intravedono anche sul fronte delle cure: l’Ema ha autorizzato, per “i Paesi che lo ritengono opportuno”, la somministrazione del farmaco della Pfizer, in ogni caso riservato agli adulti che non siano sottoposti a ventilazione con l’ossigeno ma comunque di fronte ad un rischio progressivo di malattia grave. Ema ha inoltre potenziato la capacità produttiva dei vaccini in tre siti: Francia (Johnson), Spagna (Moderna) e Usa (Pfizer).

In definitiva il solo vaccino, pur contenendo il numero dei ricoverati rispetto ai contagiati, e il numero di decessi, in casi specifici potrebbe dover essere accompagnato da ulteriori verifiche attraverso i tamponi. Occorre “raddoppiare il sequenziamento”, come sostiene il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, prefigurando inoltre una scadenza più breve per il green pass a causa di un effetto Omicron.

L’esecutivo ha infine presentato in Senato il maxiemendamento che contiene tutte le proposte di modifica alla manovra. Definito il taglio dell’Irpef e l’esclusione dell’Irap per le imprese individuali (persone fisiche) e i lavoratori autonomi (Partite Iva) che si avvalgono del regime forfettario o di vantaggio.

Prevista inoltre la rateizzazione delle bollette in dieci rate per le famiglie; nello specifico, contro l’aumento di luce e gas il governo ha stanziato 1,8 miliardi e il premier Draghi ha ribadito che l’intervento dell’esecutivo “per proteggere gli strati più deboli della popolazione non ha precedenti: circa 8 miliardi in 6 mesi”. Stanziati 150 milioni nel 2022 per “gli operatori economici del settore del turismo, dello spettacolo e dell’automobile gravemente colpiti dall’emergenza Covid”. Il fondo è istituito presso il ministero dello Sviluppo economico. Infine è stato istituito anche un fondo propriamente per il Covid, per cui nel 2022 saranno stanziati circa 50 milioni di euro per gli interventi di competenza del commissario straordinario. Altri 100 milioni per consentire la proroga degli incarichi temporanei del personale Ata nelle scuole. Con uno stanziamento di 68 milioni di euro per il 2022 è stato inoltre rifinanziato il bonus Tv e decoder, per l’acquisto di apparecchi in linea con i nuovi standard tecnologici, agevolazione destinata agli over 70 con un assegno pensionistico inferiore ai 20 mila euro annui.

Delude invece la misura contro le delocalizzazioni che finisce nella legge di Bilancio in quanto “potrebbe essere l’ultimo slot utile per intervenire normativamente. Dopo il quadro può diventare incerto (causa elezioni presidente della Repubblica), è stato giusto intervenire”, ha spiegato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando. La bozza dell’emendamento anti-delocalizzazioni prevede una sanzione pari al doppio del contributo di licenziamento qualora l’azienda non presenti il piano per la delocalizzazione e nel caso in cui il piano trascuri la gestione di eventuali esuberi. Il problema non si risolve comunque con un solo emendamento ha sottolineato Orlando, aggiungendo: “Oltre al tempo, con la procedura introdotta possiamo lavorare su altri aspetti, ridurre la forbice del costo del lavoro rispetto ad altri Paesi”, in sostanza “abbassare i costi per rincorrere gli altri Paesi”. Contrariamente a ciò che è stato fatto in passato, “bisogna costruire una Europa del lavoro, fiscale, che anche col salario minimo possa interrompere il dumping salariale”, ha affermato Orlando. Una fiscalità disuguale all’interno dei diversi Paesi dell’Unione europea porta le imprese a spostarsi, di volta in volta, nello Stato Ue in cui le condizioni fiscali risultano più convenienti.

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